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Ceceni e russi di Cecenia, prostrati e impotenti sotto le tende e fra
i vagoni del campo profughi Sputnik, maledicono Putin, Eltsin, Basaiev, Mashkadov e tutti i loro soldati. Dietro di loro le rovine delle case abbandonate, davanti a loro il nulla. Nessuna missione Arcobaleno in vista per queste anime morte. Dal nostro inviato sul fronte ceceno