Newcastle vs Sunderland. Una partita iniziata quattro secoli fa

Di Emmanuele Michela
02 Marzo 2012
Newcastle e Sunderland. Domenica al St. James Park va in scena il Tyne-Wear Derby.

Due città, due fiumi: in mezzo poco più di dieci miglia. Siamo nel nord est dell’Inghilterra. Da una parte il Tyne, dall’altro il Wear, a bagnare due centri rivali da sempre: Newcastle e Sunderland. Benvenuti al Tyne-Wear Derby: uno dei conflitti calcistici più antichi di sempre. Domenica le due squadre saranno contro: al St. James Park i bianconeri d’Inghilterra andranno in cerca della vittoria, per confermarsi ai piani alti della Premier e continuare a credere all’accesso in Europa, mentre i Black Cats tenteranno di fare uno sgambetto ai rivali di sempre, in una stagione tutto sommato tranquilla e in cui hanno ormai poco da chiedere.

All’origine di questa opposizione non c’è soltanto la vicinanza troppo stretta, ma un odio che va ricercato nei libri di storia: le prime schermaglie vanno fatte risalire a metà Seicento, durante la Guerra civile inglese, quando Newcastle stava coi Royalist, mentre Sunderland era una roccaforte dei repubblicani di Cromwell. In seguito, quando le insurrezioni giacobite cercarono di rimettere sul trono d’Inghilterra gli Stuart, la casata d’origine scozzese trovava grandi appoggi in riva al Wear, mentre i rivali stavano con la famiglia degli Hannover. Insomma, di tensione tra queste due cittadine ce n’è sempre stata, e quando a fine Ottocento nacquero i due club, ecco che l’antagonismo si è trasferito dalle vie cittadine ai campi di calcio.

In questi giorni nei pub di entrambe le città si colgono attesa e tensione: nei derby la classifica non conta, e ci si aspetta solo che i giocatori possano difendere nel migliore dei modi i propri colori. Poco importa quindi ai tifosi del Sunderland se i nemici là davanti possono vantare un attacco di enorme peso, con la coppia senegalese Ba-Cissé che continua a stupire; poco importa ai tifosi di casa invece se le loro “gazze” non vincono da quasi un mese, con una difesa tra le peggiori, sulla media delle squadre in zona retrocessione. Conteranno solo quei 90 minuti: una vittoria in un derby così, è in grado di cambiare l’intero bilancio della stagione.

Ognuna delle due città ha dalla sua tanti ricordi. Se chiedete a Sunderland, sicuramente vi parleranno di uno dei primi match contro i magpies: era il 1908 quando i biancorossi vinsero in trasferta per ben 9-1, un risultato che si fa ancora più clamoroso se si pensa che il primo tempo era terminato 1-1. Più recente è invece uno dei derby cari ai tifosi del Newcastle: è quello del 31 ottobre 2010, quando i bianconeri, appena risaliti in Premier League, si sbarazzarono per 5-1 dei Black Cats, e il capitano Kevin Nolan segnò addirittura una tripletta. Di quella stagione è anche uno degli episodi più violenti di un derby che spesso, manco a dirlo, è accompagnato da duri confronti tra le tifoserie: nel match di FA Cup del 16 gennaio un tifoso del Sunderland fece invasione di campo e colpì il portiere avversario Harper, e al termine della partita furono 24 i tifosi fermati.

Insomma per le due città la partita significa tanto, e anche le due dirigenze ci tengono a non fare brutta figura. I calciatori e gli allenatori sono avvisati: in tanti ricordano la fine che fece Ruud Gullit. L’ex talento del Milan sedeva sulla panchina del Newcastle nel ’99, e fu esonerato dopo un avvio di stagione disastroso, che si concluse proprio con la sconfitta nel Tyne-Wear Derby: il Tulipano nero ci mise certo del suo, lasciando fuori dall’11 iniziale un certo Alan Shearer (che con la maglia del Newcastle ha segnato più di 200 gol). Ora, sia Pardew che O’Neill (tecnici attuali delle due squadre) paiono abbastanza saldi sulle loro panchine. Ma nulla pare scontato in una partita in cui c’è in gioco una supremazia per cui si combatte da quasi quattro secoli.

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