Perché colpiscono la Chiesa? Perché è il solo baluardo di una struttura di pensiero razionale e di un nesso con la realtà che non è magico né sentimentale
Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Mentre in materia economica e scientifica ci riempiono di dati accurati e tendenzialmente verificabili, il giornalismo applicato alle vicende umane sembra aver adottato come regola il fuoco d’artificio delle emozioni. E così, mentre è tutto un fiorire di titoli sentimentali, i fatti che darebbero corpo alle notizie vengono automaticamente rimossi, oscurati, travisati. Ricordare ad esempio che un figlio esce dal grembo di una donna e non dall’apparato escretorio di un uomo è ritenuta una volgarità che indigna i “buoni sentimenti” di quanti obliterano i doveri elementari di una buona storia (Chi? Che cosa? Quando? Dove? Perché?) allo scopo di far dimenticare in cosa concretamente consista “Amore”, ad esempio quando si diventa “papà” di un bimbo reso orfano di una madre presa in affitto.
Il problema non è il secolarismo come ateismo e scardinamento del timor di Dio. Il problema è l’omologazione alla fede e al timore di tutte le divinità secolari. In questa prospettiva i colpi assestati alla Chiesa cattolica su tutti i fronti – Il caso Spotlight, matrimoni omosessuali, aborto, eugenetica – dai predicatori di tutte le divinità del secolo, sono colpi assestati bene. Perché? Perché la Chiesa cattolica è l’ultima custode del logos e dell’essere. L’ultimo baluardo di una struttura di pensiero razionale e di un nesso con la realtà che non è né magico né sentimentale. E così, mentre il punto del secolarismo che divinizza qualunque cosa, purché rimanga nel cerchio finito del magico-sentimentale, è affermare che “l’uomo è quello che mangia” e una società è definita dalle “verità” (oggi le chiamiamo “diritti”) che il complesso delle posizioni dominanti in un certo momento storico instilla nella società, le religioni storiche – e in particolare il cristianesimo – sono la memoria della Vita e della Morte. Del Giudizio e di tutto ciò che i predicatori di divinità magico-sentimentali vorrebbero farci scordare.
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