
La bistecca inquina. I danesi sono «eticamente obbligati» a mangiarne di meno

C’è un animale che inquina più di tutti i mezzi di trasporto del mondo messi insieme: la vacca. Secondo l’Onu, il 10 per cento delle emissioni di Co2 mondiali sono dovute al suo allevamento. Non solo, per produrre appena un chilo di carne di manzo servono 43 mila litri d’acqua fresca e un’enorme quantità di terra da pascolo.
«ETICAMENTE OBBLIGATI». Ecco perché il Comitato etico della Danimarca, dopo sei mesi di dibattito, ha stabilito che «i danesi sono eticamente obbligati a cambiare le loro abitudini alimentari». Consumare meno bistecche «è la cosa giusta da fare». Ma poiché «lasciare ai consumatori» questa decisione «non sarebbe efficace», il Comitato ha invitato il Parlamento ad approvare una tassa speciale.
TASSA AMBIENTALE. Il governo ha detto che prenderà in considerazione la possibilità di applicare una “tassa ambientale” speciale sulla carne di manzo, per estenderla magari a tutta la carne rossa. Questa, secondo il Comitato, è l’unica «risposta efficace ai cibi che danneggiano il clima. Così si contribuisce anche ad aumentare la consapevolezza dei cambiamenti climatici, che richiedono alla società di regolarsi».
«EFFETTI MINIMI». La proposta potrebbe incontrare il favore di molti nella piccola Danimarca, dove la sensibilità ai problemi ambientali è molto alta. Più di un terzo dei residenti della capitale, Copenhagen, va al lavoro in bicicletta e solo il 30 per cento possiede un’automobile. Il governo, inoltre, vuole rendere il paese indipendente dai combustibili fossili entro il 2050. Il Comitato danese per l’agricoltura però ha protestato, argomentando che gli effetti sul clima «sarebbero minimi a fronte di una riorganizzazione massiccia dell’industria alimentare».
Foto mucche da Shutterstock
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21 commenti
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Non sono vegana. Non voglio obbligare o spingere nessuno a mangiare come dico io, d’accordo che la tassa è ridicola, però tutto questi inni a bistecche e salsicce mi sembrano veramente eccessivi. Non ritengo che abboffarsi di carne sia un merito cristiano.
Ma nessuno qua fa gli inni alla carne, caso mai si risponde in tono canzonatorio a cose ridicole.
Io stesso ho volatili da cortile e i maiali, ma la mia alimentazione è più vegetale che carnivora.
Poi dipende molto anche dalla stagione.
In inverno si tende a mangiare più carne, più pesante e grasso, dalla primavera all’autunno l’alimentazione è molto più vegetale che carnivora, in primavera c’è abbondanza di uova e le proteine vengono principalmente da lì.
Secondo me le disfunzioni alimentari sono venute come un fungo malefico in seguito ai massicci movimenti sociali del secondo dopoguerra, quando un mondo è stato scardinato per sostituirlo con un altro che pareva migliore, ma nel corso degli anni sta rivelando i suoi limiti e le magagne.
Nella maggior parte delle famiglie italiane fino agli anni 60, non c’era tutta quella gran penuria di mezzi e carestia alimentare che propagandano oggi.
Si lavorava “a somaro”, ma si produceva, non si soffriva la fame.
Solo che bisognava lavorare molto perché il mondo era nelle mani di pochi proprietari terrieri i quali volevano avere un esercito di braccianti proprietari di nulla, farli schiattare di lavoro e pagarli il meno possibile, solo quel che serviva a rigenerare la forza-lavoro.
Però ti dico che il contadino di podere, le famiglie mezzadrili (si chiamavano così, che facevano anche i socci, cioè praticavano la soccida, dunque mezzadria di campi e soccida di bestie), avevano una grande quantità di voci che entravano nel budget alimentare e non solo, le quali fuggivano dalle sgrinfie dei padroni e dei fattori: la legna, per esempio, la raccolta delle erbe a fine inverno nei campi prima della lavorazione, il bestiame da cortile. Certo, servivano braccia, ma tutte queste voci messe insieme alla divisione degli utili del raccolto mezzadrile, erano in grado di sfamare abbastanza bene famiglie di 10-20 persone in cui tutti, uomini e donne dai ragazzetti ai vecchi, hanno un ruolo tale che una carenza (esempio: muore il vecchio o il figlio va al militare) lascia un vuoto da colmare in qualche maniera con lavoro addizionale.
Tutto sommato era un’economia che andava riformata con una seria riforma fondiaria, non smantellata come hanno fatto negli anni 50.
Si mangiava molti vegetali, sfarinati, legumi e ortaggi, uova e un po’ di carne per lo più nei mesi invernali e anche un bel po’ di latticini tra latte, ricotte e formaggi.
Si lavorava tanto e si faticava perché prima dei trattori era davvero duro lavorare i campi (è il motore a scoppio che ha liberato l’uomo dalla servitù della gleba, non le sociologie politiche), ma nelle famiglie si mangiava quello che serviva, tolti gli anni di carestia tipo 1919-20-21, gli anni della grande fame.
Questo mediamente, s’intende.
Nei casoni c’erano un camino e almeno un’altra stufa, nelle cucine si stava tiepidi e si riscaldava il letto con le braci.
Oggi un appartamentino di 80 metri, se non consumi 200 euro al mese di metano, ti pare di gelare.
C’è qualcosa che non quadra in questo mito di progresso.
Una volta si mangiava di tutto, si faceva il minestrone col battuto del lardo.
Oggi si deve mangiare a calorie contate, i grassi omega e..e…boh, se no stai male e c’hai i disturbi alimentari e le intolleranze e le calorie………
IO NON CREDO NEL MITO DEL PROGRESSO.
E a casa nostra mangiamo, più o meno, come cent’anni fa, quando al mondo c’erano i burini e i polentoni:
tanta verdura, e proteine sia vegetali (legumi) che animali in varia forma (uova e carne).
Perché su tante cose cent’anni fa si stava meglio.
Quello che mancava allora erano gli attestati di proprietà e contratti di affitto regolari, e la grande innovazione della meccanizzazione agricola.
Poi, per il resto, si stava meglio.
Bel quadretto, concordo! La mia regola per non avere problemi di salute? DI TUTTO UN PO’, non DI TUTTO TANTO…E’ il TANTO che rovina, non in TUTTO, cioè la varietà di cibi ingeriti. ne sono convinta!
A proposito di Danesi……..
la settimana scorsa mi hanno portato due maiali da un quintale l’uno, come tutti gli anni, e i primi di dicembre gli facciamo la festa come fanno tutti in giro per le campagne.
Il fatto è che il maialaro mi ha portato due bestie di RAZZA DANESE.
Proprio così, è una razza immessa nel mercato da un po’ d’anni in qua, che crescono molto (due quintali e mezzo l’uno), ma il rapporto carne/grasso è uguale a tutti gli altri, cioè crescono bilanciati e non di grasso.
Il nome zootecnico è Landrace Danese.
Hanno il talloncino di plastica gialla sull’orecchione.
In Danimarca è una razza storica, che dunque costituisce una voce tutt’altro che irrilevante nel patrimonio di risorse locali.
Che tra poco arriveranno a mettere anche la tassa sui suini della loro razza?
(E lo scrivo con un sorriso sarcastico).
Mettiamo una tassazione speciale anche sul sorgo veneto (il mais), sul grano duro pugliese, sulla frutta romagnola, sulle frisone belghe (vacche da latteria)….ao’, è tutta roba che inquina, eh?!
Tanto l’onu ve fa magna’ le verme co le scorpione pe’ contorno.
bravi i danesi! tassa giustissima
Bravo Antonio,
l’Onu (tramite FAO) inoltre sottolinea come coleotteri ed altre specie che popolano le foreste sono importanti fonti di cibo nutriente, ricco di proteine e facilmente reperibile. Godeteli … fatti le scorpacciate.
Bravo Giovanni … , scusami, stavo dando ad Antonio un merito anziché a te ed al tuo importante contributo.
I comitati etici sono l’anticamera dell’inferno totalitario! Vegan, LGBT tutti insieme per “educarci”.
Comunque in Danimarca si sta organizzando un comitato clandestino per il contrabbando di bistecche nascoste nei sottofondi delle auto, e tra qualche anno quando la bistecca sarà vietata ci raduneremo alla sera di nascosto nei parchi a fare il barbecue!
Presidente del comitato”bistecca libera”
Questa è gente che non sta bene. E’ civile ecologica e pericolosa con una patologia condivisa..
Da piccolo mi chiedevo se la Bibbia fosse vera: Costruire un vitello e adorarlo mi sembrava una balla . Addirittura un faraone che nonostante le piaghe si ostinasse verso quello che poteva essere l’annichilimento. Questa epoca conferma che tutto è vero.
: )
🙂
noi ci ridiamo sopra, ma se questi continuano a tenere il potere, prima o poi ci fanno fare tutto quello che gli passa per la testa. e non ci accorgiamo che piano piano ci fanno accettare la logica di NON VOTARE, O CHE TANTO E’ INUTILE VOTARE…
Ma questi Danesi, e potremmo anche dire scandinavi (e l’ONU compresa), ce l’hanno il senso del ridicolo? O si metteranno a proporre la tassa sulla vacca per ridurre le emissioni di CO2?
Faremo una rivoluzione, a costo di essere una o due persone sole in piazza…non temo nulla!
Sai a S. Giovanni, o al Circo Massimo, la gente perchè era lì? Per PROTESTA, sana, giusta, liberissima, svincolata protesta. La gente un poco resiste, è paziente, ma quando si passa il limite allora si fa -giustamente- sentire…
E io domani mi mangerò una bella fiorentina, alla facciaccia di quei pagani del nord Europa, che preferiscono adorare Gaia che non il Cristo. Prosit!
Di Chianina e senza sale aggiunto, mi raccomando!
E in quale altro modo altrimenti? 😉
Ogni giorno se ne legge una nuova!, in agrodolce (più agro che dolce)..Sarà la fortuna degli allevatori di suini….o forse no -dato che è considerata carne immonda dai musulmani (ho forse detto una eresia?); quindi, la va per il pollame….Se poi ci si mette pure la viaria andrà tutto alle ortiche, nel senso che ci mangeremo quelle ( sono ottime nei tortelli!, non pungono…).
E così ce ne “andremo in vacca”…..
Cara Susanna,
com’è che il Galasico non fa sentire la sua autorevole opinione sul tema? Certo, se tanto mi da tanto, giudicandolo dal bel faccione difficilmente credo che il risultato sia frutto di verdurine e legumi.
Caro Toni,
sarà perchè mi son data per morta!, avrà pensato che spararle grosse senza nessuno ad ascoltarlo non ne vale la pena…Comunque non mi pare abbia mai detto qualcosa contro la carne, non ho letto di lui in qualità di erbivoro o vegano; insomma, in poche parole, contro tutto e contro tutti sempre (bastian contrario) ma controun bel panino al prosciutto, no!
prove generali dello stato DIET-ETICO.