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La preghiera del mattino

L’Unione europea va guidata, non subita

Di Lodovico Festa
30 Gennaio 2024
L'ottusità degli antimeloniani che non capiscono perché gli investitori si fidino ancora dell'Italia, l'importanza di una Banca d'Italia europeista ma non subalterna a Bruxelles, il sogno di una Confindustria che curi i nostri interessi. Rassegna ragionata dal web
Giorgia Meloni insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen
Giorgia Meloni insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen (Ansa)

Su Startmag Giuseppe Liturri scrive: «Gli investitori accorrono perché hanno già valutato positivamente le prospettive, in termini di rischio-rendimento, e ritengono che il sentiero di deficit e debito già disegnato dal governo (che non lo riduce significativamente) non sia un ostacolo. Anzi, comprano titoli nonostante il debito/Pil resterà inchiodato intorno al 139/140% nei prossimi anni. A chi osserva – con una visione monoculare – solo il debito, va fatto notare che il debito pubblico è anche e soprattutto la contropartita del risparmio privato. E quest’ultimo esiste perché il settore pubblico registra un deficit. Le due cose si tengono. E si tengono bene, soprattutto quando il risparmiatore privato riceve un rendimento reale positivo e il debitore pubblico si regge su un’economia in crescita che genera entrate più che sufficienti per onorare il servizio di quel debito».
Gli antimeloniani, sia quelli isterici Torino-centrici sia quelli caciaroni romaneschi, non si capacitano perché ...

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