In occasione del Venerdì Santo, per buona consuetudine e per tradizione, Rai Uno trasmette in diretta la Via Crucis dai Fori Imperiali con la presenza di Benedetto XVI. In più quest’anno, per la prima volta, un pontefice risponde a domande riguardanti il rapporto tra il cristianesimo e la vita quotidiana attraverso il mezzo televisivo, a ridosso della liturgia della passione. Quindi, una programmazione, adeguata al momento vissuto dalla comunità cattolica, nel rispetto di quella cultura popolare che discende dalla fede in Cristo: un esempio corretto di servizio pubblico. Rispetto, che non sarebbe esagerato attendersi, almeno in queste ore che culminano nella memoria della crocifissione e morte di Cristo, anche dal resto della programmazione televisiva, perlomeno sulle reti Rai, servizio pubblico, appunto.
E’ con una certa sorpresa e, perchè no?, con un pizzico di scoramento, che abbiamo appreso che in contemporanea alla diretta della Via Crucis, i programmisti di Rai Due hanno pensato bene di collocare un bel concertone “in prima visione” con protagonista Zucchero, la di lui figlia, con annessi Davide Van De Sfroos e i Nomadi. Ora: va bene che la religione cattolica non è più religione di Stato e quindi la Rai, come qualsiasi altra azienda televisiva ha la libertà di scegliere cosa mandare in onda senza incorrere in reati assurdi, ma non è altrettando assurdo proporre uno spettacolo così distante dall’atmosfera contingente?
Per quale recondito motivo, quelle cime dei responsabili Rai, hanno optato per un momento di pura allegria e scanzonato intrattenimento, quale è l’intera produzione musicale di Zucchero? Proprio non c’era un’altra serata per proporre il trascinante (perchè siamo sicuri che è così) happening? Non c’era, insomma, un film, un talk, una fiction che poteva essere, più adeguatamente programmata, nel rispetto dei praticanti e anche degli agnostici? Ma che razza di cialtroni lavorano nelle stanze di via Mazzini?
Adesso, qualcuno, leggendo queste righe, si indignerà: come si permette costui a porre un limite alla libertà di offerta televisiva? I canali sono tanti e ognuno sceglie secondo coscienza! E poi, non accettiamo i fondamentalisti di ogni tipo, specie quelli religiosi; ecco i soliti moralisti da strapazzo, servi del Vaticano, ecc…, ecc…, ecc….
La risposta a queste obiezioni, che ci possono anche stare, la lasciamo ad un artista italiano, che intervistato dal quotidiano Avvenire, ha così affermato: “E’ una questione di rispetto. Quando hanno fatto il calendario del mio tour, ho detto subito che non andava bene. Non ho mai suonato il Venerdì Santo e il Sabato Santo, neanche quando facevo il dj. Il Venerdì Santo non si festeggia. Anche se non sono praticante mi sembra una forma di rispetto dovuta.” Così i concerti di Perugia, sono stati posticipati alla fine di Maggio. Chi sarà mai, questo intollerante cantautore, naturalmente prezzolato dai preti? Lorenzo Jovanotti! Buona Pasqua a tutti!