Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Osmund Reynolds. Nacque il 3 febbraio 1933. Nacque a Brighton, nel Sussex orientale, sulla Manica. Il padre era avvocato. Osmund studiò medicina all’ospedale Saint Thomas di Londra e ad Harvard, nel Massachusetts, si preparò a studiare i problemi dei neonati. Di ritorno all’University College Hospital di Londra si dedicò a organizzare una squadra con la quale rinnovare se non fondare la specializzazione in neonatologia, fino ad allora inesistente.
Si dedicò sopratutto a capire le cause del deposito sulla superficie degli alveoli polmonari della cosiddetta membrana ialina che crea problemi di respirazione ed è la causa più frequente di morte nei primi giorni di vita. I bimbi lottano per respirare, ritraendo lo sterno verso la colonna vertebrale, finché non riescono più a reggere lo sforzo. Reynolds intuì che grazie a un respiratore in grado prolungare il tempo di inspirazione gli spazi dei polmoni potevano aprirsi. Introdusse un sistema elastico per la trasfusione del sangue.
Chiunque lavorasse con lui doveva essere pronto a donare quando il suo gruppo sanguigno fosse richiesto. Ma si rese conto che senza l’aiuto di esperti di altre materie, di altre tecniche, anche non medicali, sarebbe arrivato a niente. Ricorse a fisici, ingegneri elettronici e a fisiologi per creare una punta di elettrodo che inserito nell’arteria ombelicale potesse monitorare costantemente il livello di ossigenazione del sangue. Il suo dono di fare lavorare armoniosamente insieme personalità scientifiche di diversa formazione gli permise di inaugurare nuove tecniche di rappresentazione del funzionamento del cervello dei bimbi.
Il successo arrivò quando la squadra constatò che le cellule cerebrali non muoiono immediatamente dopo l’insulto, ma che restava uno spazio pur breve, una finestra pur stretta, per intervenire. Immaginò che il mezzo fosse l’ipotermia terapeutica, un abbassamento del calore per ridurre il danno cerebrale. Il successo segnò l’inizio di una medicina di intervento neonatale che dall’University College di Londra si diffuse rapidamente, anche se virtualmente, in tutte le cliniche pediatriche del mondo. Il professor Os (Edward Osmund Royle) Reynolds è morto giovedì 27 aprile.
Lloyd Cotsen. Nacque il 25 febbraio 1929. Nacque nel New Jersey. L’università di Princeton non fu la prima scelta. Vi si trasferì al secondo anno per laurearsi in storia, con una tesi sul movimento di resistenza nella Germania nazista. Durante la guerra di Corea si arruolò in Marina. Fu in Giappone che acquistò il primo della sua collezione di cesti intrecciati di bambù. Poi tornò a studiare, a Princeton architettura, alla Business School di Harvard dirigenza d’azienda. L’architettura era per assecondare la passione per l’archeologia, la Business School per impegnarsi nella Neutrogena, la ditta di cosmetici del suocero. Con lui la Neutrogena divenne una azienda di dimensioni mondiali. In viaggio cominciò a visitare le librerie antiquarie. Raccoglieva libri per l’infanzia, per stimolare nel figlio la passione per la lettura. Le collezioni, alle quali si aggiunsero gli antichi specchi cinesi di bronzo, prosperavano.
Nel 1979 dalle cronache mondane, che magnificavano i suoi successi e la sua generosità, Cotsen d’improvviso passò nella cronaca nera. Mentre era in viaggio, un assassino irruppe nella villa di Beverly Hills e gli uccise la moglie, il figlio di quattordici anni e un altro bambino. Si sospettò di un concorrente d’affari che, raggiunto in Belgio, si uccise. Cotsen si riprese, tornò a lavorare, tornò a collezionare, a tornò impegnarsi nella beneficenza. Vendette la Neutrogena per una cifra strabiliante, ebbe due altre mogli e tre altri figli, ma la sua collezione di libri per l’infanzia, unica al mondo, la legò alla biblioteca dell’Università di Princeton, sua Alma Mater. Tra un camino come quello di Alice attraverso lo specchio e un albero magico, i bambini possono giocare nell’università più affabile del mondo tra gli scaffali che custodiscono alcuni dei libri più rari del mondo. Lloyd Cotsen è morto lunedì 8 maggio.