10 giugno 1940, l’Italia entra in guerra, ad annunciarlo il discorso del duce, poi entrato nella storia, dal balcone di palazzo Venezia. Il campionato di serie A era da poco terminato, lo aveva vinto il Bologna al suo sesto successo. L’anno seguente il campionato si gioca ancora (1941/1942). Pare che per avvalorare la sua decisione, per rendere più unito il paese, per festeggiare l’evento, Mussolini avesse fatto di tutto perché la Roma vincesse lo scudetto, il primo della sua storia.
Si sa, infatti, che l’educazione fisica e lo sport nel periodo fascista diventarono un fenomeno di massa dove tutti venivano sollecitati a praticarlo. L’intuizione di Mussolini fu quella di intendere questa pratica come un altro strumento di propaganda. Così, si può immaginare quanto sia verosimile che quello scudetto fosse stato assegnato a tavolino, per festeggiare la squadra della capitale, per glorificare il ritorno della Roma imperiale voluta proprio dallo stesso duce.
Ma cosa c’entra tutto questo oggi? Niente di serio chiaramente, però ci piace leggere qualche numero. Ad esempio, la squadra che ha avuto più rigori a favore è la Roma (5 tirati di cui 4 realizzati), insieme a Sampdoria e Bari. E quanti sono i gol segnati dalla Roma nei minuti di recupero? Quinta giornata, Vucinic va in gol al 91mo; dodicesima giornata, Totti segna al 95mo su rigore; quattordicesima giornata, Totti va in gol al 92mo; diciottesima giornata, Vucinic al 94mo; ventesima giornata, autogol di Pellegrino al 91mo; ventunesima giornata, Menez al 92mo. Quasi tutti sono stati gol fondamentali, chiaramente. E i fuorigioco non fischiati? Tanti.
Detto questo, gli errori ci sono sempre stati e ci saranno sempre per la Roma come per l’Inter, per il Milan come per la Juventus e via dicendo. Però ci piace ricordare che quest’anno si festeggia il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, e probabilmente sarebbe bello festeggiare un’altra Roma imperiale…
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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