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Squalo chi legge

Chi prega e chi no

Di Emiliano Ronzoni
25 Maggio 2025
Quel particolare accento di verità e di riscoperta umana che leggendo “Il nocciolo della questione” mi fece cambiare completamente idea su Graham Greene
Graham Greene
Graham Greene (1904-1991)

Quando incominciai a leggere Graham Greene non lo amai. Non fino in fondo almeno. Grande scrittura, grande capacità evocativa e di scandaglio, pietà e partecipazione umana, ma, anche, un gravame ideologico che me lo rendeva distante. L’antiamericanismo, le simpatie per il socialismo e i regimi comunisti, l’anticapitalismo, il cristianesimo che condanna i cattivi e riscatta i buoni, le multinazionali e i loro complotti. Avevo incominciato col leggere, allora, i romanzi della maturità: bah, negli anni Settanta avevo avuto troppo a che fare con un simil cattolicesimo nostrano che inverava Cristo nella lotta di classe e che, per questo, manganellava me e i miei amici per impedirci di frequentare l’università.
Il sapore irripetibile dei primi romanzi
La mia stima e il mio amore per Greene cambiarono quando in casa mia entrarono le sue opere raccolte nei due volumi de “I Meridiani” Mondadori. Nei suoi primi romanzi ecco scorrere davanti ai miei occhi quegli accenti di verità e di riscoperta ...

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