La corte d’appello di Milano ha confermato la condanna a 4 anni per Silvio Berlusconi al processo per i diritti Tv Mediaset.
Insieme alla condanna a 4 anni, confermata per l’ex premier Silvio Berlusconi anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
La sentenza con cui i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a quattro anni di carcere per Silvio Berlusconi è “totalmente al di fuori di ogni logica”. Lo ha affermato Niccolò Ghedini, uno dei legali dell’ex premier, lasciando l’aula dove i giudici hanno appena letto il verdetto. “La forza della prevenzione dei giudici di Milano è nota – ha aggiunto – tanto è vero che avevamo presentato una istanza di rimessione alla Cassazione che però non ha creduto a problematiche che erano reali e alla forza della prevenzione che va al di la della forza dei fatti”.
Ghedini contesta che “non sono stati ascoltati alcuni testi che avevamo richiesto, non si è tenuto in nessun conto i nuovi documenti che avevamo presentato, non si è deciso di aspettare la Corte Costituzionale, la cui decisone è stata addirittura giudicata irrilevante”.
A questo punto, Ghedini spera nella Cassazione e nella Corte Costituzionale che nei prossimi giorni dovrà decidere sul conflitto di attribuzione tra poteri in relazione ad un vecchio legittimo impedimento negato a Silvio Berlusconi. “In qualsiasi altro tribunale non avremmo mai avuto una sentenza di questo tipo – ha detto ancora Ghedini – se l’imputato non si fosse chiamato Silvio Berlusconi”.
A chi gli ha domandato se questo verdetto metta a rischio la stabilità politica del governo, Ghedini ha ribattuto: “non credo ci sia una correlazione, quello che viene messa a rischio è la stabilità del diritto che èuna cosa che a me, in quanto avvocato, preoccupa di più”.