Pubblichiamo la rubrica di Fred Perri contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)
C’è una pagina che salto a piè pari, quella delle lettere. Secondo me i lettori, se si ritengono offesi o diffamati, devono sporgere querela, altrimenti non scassare la m… sorry, volevo dire non intasare la posta elettronica. Quel figlio di m… sorry, volevo dire il perfido direttore di questo foglio, ben conoscendo la mia idiosincrasia alle lettere mi ha sistemato proprio qua sotto. Così, talvolta, mio malgrado, mi casca l’occhio sulle str… sorry, sulle interessanti missive ivi pubblicate.
Una settimana fa (o erano due? E chi ca… sorry, volevo dire che non ha importanza) ho visto, in una lettera, il mio nome accostato a quello di quel pi… sorry, volevo dire a quello del collega e amico Renato Farina. Lo scrivente, un vero co… sorry, volevo dire un simpatico lettore, denunciava il turpiloquio che, secondo lui, io e Farina utilizziamo nel nostro periodare. Be… sorry, volevo dire caspiterina, adesso mi tocca pure leggere Farina.
Per quanto mi riguarda ho già spiegato a un altro de… sorry, volevo dire a un altro attento lettore, che io sono il buco di cu… sorry, volevo dire il peggio che è in tutti noi, la cattiva coscienza, il bastardo che fa il lavoro sporco. Ad esempio non mi commuovo, mai, per quello che esce da uno stadio italiano. Perché da uno stadio italiano non può uscire nulla di buono. Proprio come da me. Fanc… sorry, volevo dire, andate a rifletterci laggiù in fondo.
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