Nomen omen, dicevano i latini. Significa che il nome che portiamo ci identifica ed è anche la prima responsabilità in ordine cronologico che i genitori si prendono sulla prole. Le persone comuni consultano il libro dei nomi, le star se li inventano. Harper, Apple, Moses, Oceano, Asia, Chanel sono solo alcuni dei nomi creati dai personaggi famosi per i loro figli, ma le nuove frontiere dell’originalità genealogica non bastano più.
Per questo Groupon, il sito leader di promozioni, offerte o coupon, offre a soli mille dollari il servizio per scegliere il nome di vostro figlio. Il nome del 2012 (il servizio va avanti dal 2008) sarà Clembough. E nessun altro all’infuori di Groupon potrà darglierlo, in quanto protetto da copyright. Il claim della compagnia dice “diffondi su tuo figlio il profumo del successo di Groupon”. Il sito slate.com ha chiesto ai responsabili di Groupon se per caso si trattasse di viral marketing, di un mezzo per attirare l’attenzione, un modo per sponsorizzare qualche altra offerta. No, il loro intento è proprio quello di aiutare i genitori nella variopinta impresa di dare al proprio figlio un nome originale.
La domanda che sorge spontanea è: ma se il nome a disposizione è uno, l’originalità non rischia di venire presto a mancare? Nessuno sembra essersi posto il problema. Chi volesse chiamare il proprio bebè Clembough è avvertito: “Qualunque altro bambino che si chiami Clembough ma non sia provvisto del voucher di acquisto del nome sarà considerato una volgare imitazione”. Nemmeno Totò in un suo film sarebbe riuscito ad arrivare a una tale compravendita.