L’evento più atteso dell’anno si avvicina, manca poco meno di un mese e cresce quotidianamente la stima del numero dei fedeli che accorrerà a Roma per vedere proclamare Beato Karol Wojtyla, il papa che è già considerato santo, anzi, che santo lo è da quando il giorno del suo funerale esposero il cartello “Santo subito”.
Se la data della beatificazione sarà l’1 maggio, la probabile data in cui Giovanni Paolo II verrà ricordato sarà proprio quella della morte, il 2 aprile. Per la sua importanza, per il grande seguito che ha, per il modo in cui i fedeli sentono la sua presenza, tale data potrebbe pure essere stabilita dalla Chiesa Cattolica come festa universale ecclesiastica, una modalità che solitamente spetta solo a chi è già formalmente santo.
E Wojtyla, in modo non ufficiale, lo è già, come spiega il vicario della diocesi di Roma promotrice della causa di beatificazione, il cardinale Agostino Vallini, affermando che «chi è santo è santo, perché vive di Dio e lo è dal Battesimo», dalla sua entrata cioè nella Chiesa Cattolica. E l’amore infinito che papa Giovanni Paolo II nutriva per Dio è cosa nota, tanto da essere esempio per milioni di fedeli, che se non riusciranno per forza di cose a raggiungere piazza San Pietro – o peggio rimarranno bloccati sul Raccordo Anulare – potranno sempre giovare dei 14 megaschermi sparsi per la città.
Per far muovere il flusso di pellegrini che arriveranno nella capitale da ogni parte del mondo – in particolare dalla Polonia – sarà venduto un pass unico per usufruire dei mezzi pubblici, chiamato JPII Pass che si può acquistare sul sito ufficiale dell’evento, www.jpiibeatus.org. Il pass permetterà di usufruire di mezzi di spostamento, di informazioni e di conoscere i punti di ristoro e accoglienza sparsi per la città.