Alfabeto 2022. Dalla “A” di Amicone alla “Z” di Zelensky

Lettera per lettera, un alfabeto delle parole che ci lascia l'anno che si è concluso. Un elenco un po' serio (e un po' no) per non dimenticare

A come Amicone, l’anarcoresurrezionalista

L’Argentina dei bulli e dei fuoriclasse campioni del mondo, l’Artsakh e l’Afghanistan, terre sofferenti e dimenticate. Ma per noi la “A” è soprattutto Amicone, il nostro fondatore e amico che ha dato tutto per questo giornale. Che cosa lo animasse l’ha raccontato lui stesso nel libro in cui abbiamo raccolto i suoi articoli. Anche in questo caso con la “A” di anarcoresurrezionalista.

B come Benedetto XVI

Biden, il presidente statunitense pasticcione, ma soprattutto Benedetto XVI, il papa che non ha smesso di darci lezioni anche nelle sue ultime ore di sofferenza. Così diceva nel 2016 a Peter Seewald in Ultime conversazioni: «Bisogna prepararsi alla morte. Non nel senso di compiere certi atti, ma di vivere preparandosi a superare l’ultimo esame di fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarsi davanti a Lui e ai santi, agli amici e ai nemici. A, diciamo, accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio. Cerco di farlo pensando sempre che la fine si avvicina, cercando di prepararmi a quel momento e soprattutto tenendolo sempre presente. L’importante non è immaginarselo, ma vivere nella consapevolezza che tutta la vita tende a questo incontro».

C come Covid/Cina

Caorle, cittadina meravigliosa dove si è svolta la prima edizione del Premio Amicone. Ma “C” in questo anni non può che essere Covid e Cina (e mai accostamento risultò più azzeccato).

D come Draghi/Di Maio

Draghi, il supercompetente, che all’altra “D”, quella di Di Maio, il superincompetente, fece «una buona impressione». Draghi-Di Maio: solo nella fantasiosa politica italiana un tale accostamento poteva risultare meno azzeccato.

E come Emergenza

Emergenza clima. Emergenza virus. Emergenza lavoro. Emergenza bollette. Emergenza qualsiasi cosa. La vita dell’uomo del XXI secolo pare una parentesi tra un’emergenza e l’altra. Ma l’unica vera, improcrastinabile emergenza da affrontare subito subitissimo, senza perdere nemmeno un secondo, è quella che scoprirete cliccando qui.

F come Francesco

Si mostra con la bandiera dell’Ucraina, ma continua a pregare per un cessate il fuoco. Un utopista? Oppure, come diceva papa Pacelli, il punto di vista è un altro: «Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra».

Papa Francesco mostra una bandiera arrivata da Bucha, 6 aprile 2022

G come Giussani

Tante iniziative nel centenario della nascita. La più importante, senz’altro, l’incontro in Vaticano con papa Francesco. Da leggere Il Gius di Carmen Giussani.

H come H1N1

Ve lo ricordate il “virus dei maiali”? Bei tempi, quelli.

I come Impegno civico

Impegno civico, il partito fondato da Di Maio che aveva ricavato una «buona impressione» anche da Bruno Tabacci. Risultato: Tabacci eletto nel collegio uninominale della Camera Lombardia 1, a Milano, e Di Maio a spasso.

J come Juventus

Noi siamo garantisti sempre, anche nel calcio. Quindi, calma a dare giudizi affrettati.

K come Kosovo

Speriamo che non sia la prossima Ucraina.

L come Letta

M come Mihajlovic

Messi «che scarta anche i cammelli del deserto» e Meloni, chiamata a scartare anche le vipere di Monte Citorio. Ma, soprattutto, Mihajlovic, un personaggio davvero “diverso” all’interno del mondo del calcio. Serbo di Vukovar, ha visto la guerra da vicino, non ha mai rinunciato a dire quel che pensava, portava al polso un braccialetto di Medjugorie. Il segreto di uno così? «Mi ha dato qualcosa da amare».

N come Nordio

Noi siamo “nordisti”, nel senso di Carlo Nordio, appena eletto dai lettori del Fatto quotidiano come «peggior ministro della Giustizia» della storia repubblicana. Basta e avanza per convincerci del contrario.

O come Osho

Osho, cioè Federico Palmaroli, il più divertente vignettista italiano, protagonista a Caorle di una serata strepitosa.

P come Putin

È tutta colpa sua.

Q come Qatargate

Nessuna analisi politica è più esaustiva della vignetta di Osho.

R come Rowling

Doveva arrivare questa scrittrice di best seller per ragazzi, femminista non ideologica, bella, famosa e ricca per mettere in crisi la narrazione trans friendly. Provateci voi a darle della bigotta cattolica medioevale.

S come Soumahoro

Se la destra si fosse impegnata a costruire a tavolino una campagna mediatica contro la sinistra che confermasse tutti i luoghi comuni e i pregiudizi dei conservatori sulle anime belle progressiste, non sarebbe mai riuscita a realizzare quello che la sinistra stessa è riuscita a fare da sola col caso Soumahoro.

T come Trump

Troppo debole per vincere, troppo forte per essere messo da parte. È diventato un problema. “T” anche come Tempi che a gennaio inizia il suo ventinovesimo anno di vita (auguri, grazie) e Tarcento, dove don Villa ha fatto un capolavoro di scuola.

U come Ursula

Ursula von der Leyen rappresenta perfettamente un’altra “U”, quella dell’Unione Europea: una bella signora avanti con l’età che parla tanto e non dice mai niente.

V come vaffa

Dove finalmente è stato mandato il Movimento 5 stelle delle origini.

W come Windsor

Qualunque cosa si pensi della monarchia inglese, non si poteva non rimanere impressionati dalla folla in fila per rendere l’ultimo omaggio alla regina Elisabetta. Una spettacolare dimostrazione che ciò che fa una nazione non sono i suoi confini geografici, le abitudini dei suoi abitanti, i reciproci interessi. Laddove si riconosce un’appartenenza comune, lì c’è un popolo.

X come Xi

Xi Jinping. Noi ve l’avevamo detto che lui è il nostro “nemico geniale” (sul primo termine, visto come tratta il suo popolo, non abbiamo dubbi; sul secondo, visto come ha gestito la pandemia, iniziamo a nutrire qualche perplessità).

Y come Yan

Lee Cheuk-yan, come Jimmi Lai e gli altri eroi di Hong Kong, è in carcere. Non dimentichiamocelo.

Z come Zelensky

È tutta colpa di Putin, ma pure lui dovrebbe fare un po’ più politica e un po’ meno show.

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