Asia Bibi. «Il problema non è la legge sulla blasfemia, ma l’ideologia islamica»

Intervista a Paul Bhatti, fratello di Shahbaz, che ha sacrificato la sua vita in Pakistan per difendere le minoranze religiose: «Asia Bibi è innocente, ma non potrà restare in Pakistan a causa degli estremisti»

«Tutti sanno che Asia Bibi è innocente e il giudice che ha guidato la corte è serio e coraggioso». Dopo l’udienza finale del processo che vede la donna cattolica pakistana rischiare la pena di morte per blasfemia, Paul Bhatti si dice «molto ottimista» a tempi.it. Il medico è fratello di Shahbaz Bhatti, ministro federale per le minoranze religiose assassinato il 2 marzo 2011 da fondamentalisti per il lavoro svolto in difesa dei cristiani perseguitati, di Asia Bibi e delle minoranze religiose in Pakistan.

La madre di cinque figli è in carcere da quasi dieci anni e lunedì la Corte Suprema, dopo aver rinviato il processo più volte, ha emesso il verdetto definitivo, anche se l’ha tenuto riservato, senza annunciare quando lo renderà pubblico. «Il presidente della Corte, Mian Saqib Nisar, ha già preso decisioni difficili e scomode nella sua carriera. Sono certo che Asia Bibi verrà liberata».

Perché ne è così sicuro?
Tutti sanno in fondo che Asia Bibi non ha fatto niente e i giudici sanno che tutto il mondo guarda da vicino questo caso. Ma ci sono anche tanti politici musulmani che la difendono pubblicamente.

Chi?
Il 2 marzo ho organizzato una conferenza in onore di mio fratello Shahbaz. C’erano molti politici e anche il figlio di Benazir Bhutto (l’ex primo ministro uccisa in un attentato nel 2007 da estremisti islamici, ndr). Lui ha detto chiaramente e pubblicamente che Asia Bibi è innocente. Ci sono tutte le carte in regola perché venga liberata.

L’eventuale assoluzione sarebbe una vittoria anche per Shahbaz?
Sì, certo.

Perché allora i giudici hanno riservato il verdetto?
Non lo so, ma bisogna tenere conto della situazione. Asia Bibi non è sicura in Pakistan, bisogna proteggerla: governo e giudici lo sanno. Con Rimsha Masih tutti si sono mossi bene.

Si riferisce alla ragazzina cristiana accusata di blasfemia nel 2012 e poi assolta?
Esatto. Nel 2013 il governo ha messo a disposizione mezzi ed elicotteri per portarla fuori dal paese, al sicuro, in Canada.

Anche Asia Bibi dovrà essere portata via?
Senza dubbio. È chiaro che quando verrà annunciata l’assoluzione ci saranno enormi manifestazioni da parte degli estremisti islamici e quindi bisogna prendere le dovute precauzioni. Governo e giudici però hanno dimostrato di avere il coraggio necessario per fare scelte difficili: come quando hanno fatto impiccare l’assassino di Salman Taseer, Mumtaz Qadri.

Se Asia Bibi venisse prosciolta, potrebbe essere un primo passo verso la modifica della legge sulla blasfemia?
Io credo sia molto difficile cambiare la legge. Bisogna anche essere onesti: il problema principale non è la legge. Nessuno è mai stato condannato a morte in Pakistan in via definitiva. Il problema sono gli estremisti che, davanti a una semplice accusa, si sentono in diritto di uccidere l’accusato. Anche se nulla è stato provato. È l’ideologia islamica che domina in Pakistan che deve essere cambiata. Questo è il punto».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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