I cristiani in Nigeria non li difende nessuno: in venti sgozzati dall’Isis

Il video dell’esecuzione diffuso dal braccio locale dello Stato islamico conferma che l’assalto dei jihadisti al paese africano è tutt’altro che finito

Un fermo immagine del video dell’esecuzione di 20 cristiani nel Borno, Nigeria, per mano dello Stato islamico (fonte: Site)

Venti cristiani sono stati “giustiziati” in Nigeria per vendicare l’uccisione a febbraio del capo dell’Isis Abu Ibrahim al Hashimi al Qurayshi nel Nord della Siria. L’infame esecuzione – risalente ormai a una decina di giorni fa ma passata quasi inosservata in mezzo alle altre notizie di sangue provenienti dalla guerra in Ucraina – è stata compiuta nello stato di Borno da terroristi dell’Iswap (Stato islamico dell’Africa occidentale). C’è anche un video della strage, la cui autenticità è confermata dall’agenzia specializzata Site.

Nel filmato, diffuso dalla piattaforma Amaq appartenente al gruppo affiliato all’Isis, si vedono individui mascherati brandire coltelli alle spalle delle loro vittime costrette in ginocchio. Poi i cristiani vengono passati alla lama divisi in tre gruppi, ma prima di passare all’azione gli assassini islamisti parlano di vendetta per il loro leader eliminato in Medio Oriente e lanciano minacce «ai cristiani di tutto il mondo», come spiegano i media locali.

Massacri, razzie, rapimenti, abusi

Prosegue dunque all’insegna della violenza, dell’odio e della morte il 2022 della Nigeria. Tutti gli stati del Nord del paese africano infatti, specie da quando a partire dal 1999 si è diffusa la sharia, sono funestati da scontri etnico-religiosi e dagli attentati di Boko Haram e dell’Iswap, bande di matrice islamista un tempo alleate nel nome del fondamentalismo e oggi in guerra tra loro (lo storico capo di Boko Haram, Abubakar Shekau, è stato fatto fuori l’anno scorso proprio dagli ex amici dell’Isis). Uno scontro fra tagliagole di cui però sono i civili e gli innocenti a fare le spese, tra massacri, razzie, rapimenti, abusi di ogni tipo.

E quest’anno l’inferno nigeriano, se possibile, è perfino peggiorato, soprattutto per i cristiani, come conferma l’esecuzione dei 20 innocenti nel Borno. Ma non va meglio, per esempio, nello stato di Kaduna, sempre nel nord della Nigeria, dove a marzo 50 cristiani sono stati uccisi e altre decine sequestrati da guerriglieri Fulani. Senza dimenticare i delitti perpetrati da nessun gruppo jihadista in particolare, compiuti da gente comune per “ordinario” fanatismo religioso, come l’agghiacciante assassinio di Deborah Yakubu, giovane cristiana lapidata e bruciata dai compagni di università a Sokoto, nell’omonimo stato, per presunta “blasfemia”.

Ma quale guerra al terrorismo

Tornando all’Isis, proprio un mese fa l’organizzazione ha fatto appello ai suoi adepti a sfruttare la guerra in Ucraina per attaccare i «crociati che si combattono tra loro». La chiamata riguardava l’Europa, ma anche in Nigeria la coincidenza tra il conflitto scatenato da Putin e l’intensificarsi del terrorismo si nota. L’esecuzione dei 20 cristiani a opera dello Stato islamico, sottolinea il Daily Mail, arriva pochi giorni dopo un altro attacco sempre di matrice estremista islamica che ha fatto almeno 7 morti nel villaggio Kautukari, nell’area di Chibok, «proprio mentre il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si trovava nella stessa zona per incontrare dei sopravvissuti alla violenza jihadista».

Difficile credere al presidente nigeriano Muhammadu Buhari, quando ripete per l’ennesima volta che la guerra contro il terrorismo islamista sta «giungendo a conclusione». Sono anni che annuncia un’imminente vittoria che non arriva mai. Soprattutto i cristiani hanno smesso da tempo di dagli credito, anche se non hanno smesso di criticarlo. Nell’ultimo decennio in Nigeria «oltre 35 mila persone hanno perso la vita e a milioni sono state sfollate a causa della violenza estremista», precisa il Daily Mail citando stime Onu.

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