Perché in Europa si permettono di calpestare l’Italia

Visti attraverso i numeri siamo un paese di vecchi che reclama soldi per le pensioni e la sanità. Intanto a Milano gli unici assembramenti autorizzati sono quelli dello spaccio

Cronache dalla quarantena / 19

«Caro consigliere, la informo che gli unici assembramenti autorizzati a Milano sono quelli di spacciatori e extracomunitari sui bastioni di Porta Venezia, ogni pomeriggio».

Perbacco, conosco molto bene l’autore, Francesco V., di questo messaggio e non mi sarei mai aspettato che a Porta Venezia succedesse la stessa cosa che succede ai giardinetti di via Paolo Bassi, sempre a Milano, dove l’amica Barbara P. mi riferisce di assembramenti extracomunitari intensi e persistenti. Piuttosto che all’isola, via Tahon Revel, paradiso dello spaccio nigeriano, mi dice un altro conoscente, Giorgio M.

Ma vorremo mica essere razzisti, eh? “Lasa sta i negher e pensa a sta alegher!”, disen a Milan. Allegri come sono gli italiani che si sentono guidati proprio bene da Giuseppi e i suoi fratelli del “reddito universale” (copyright Beppe Grillo), che a lavorare per tirar fuori il reddito cosmico ci pensa… ci pensa chi? Scusi signor messa in piega al boccolo d’argento, magari ghe pensa “le scie luminose” e “lasa sta i negher”?

D’altra parte ho fatto appena fatto in tempo a mettere il naso in commissione comunale per profferire adagio adagio, lemme lemme, aumma aumma, l’idea del pulsante-censimento riferita nella cronaca di ieri su queste colonne dietro gentile suggestione di uno dei tanti milanesi che han passato la buriana del virus, che in special modo la sindaca metropolitana Arianna Censi (Pd) mi ha subissato di improperi.

Dici che abbiamo già una piattaforma digitale meravigliosa concepita dalla assessora Cocco che ci dà le informazioni, i certificati e perfino i servizi funebri? Dici che non puoi aggiungere un bottone che, magari autorizzato dal medico di base, censisca i guariti che poi un giorno può darsi ti serviranno per avere una idea della famosa “immunità di gregge”? Neanche a parlarne.

E tanto per essere logici, ecco che dal palo saltano alla frasca della Regione che «non fa i tamponi». Altro autogol, dacché ancora ieri la vostra Repubblica ammetteva che il vostro governo non è stato capace di rifornire le Regioni di nemmeno una mascherina. Figurati i tamponi. E poi, ma chi te li dà i reagenti e i laboratori clinici per processare milioni di tamponi? Giuseppi? Il portavoce del Grande Fratello? Il favolosi Taylor?

A dire il vero forse la Repubblica non parlava del nostro governo giallo-rosso, ma di quello dell’Italia, come se parlasse del Montenegro, inteso forse come il famoso amaro #humanspirit. La Lombardia s’e presa da sola metà di tutti i contagiati e morti d’Italia, mettendo in campo una capacità di reazione prussiana e un accanimento al lavoro brianzol-brescian-bergamasco. E questi fighetta rossi e boccolati di piattaforma Rousseau che governano Roma e Milano rompono le palle a Attilio Fontana e Giulio Gallera invece che riguardarsi il loro assembramento governativo da “negher alegher”?

Ma rileggetevi la vostra Repubblica di ieri: “Mascherine l’autarchia che non funziona, in 7 giorni neanche una fornitura”. Questo per quanto riguarda chi governa a Roma e a Milano. E adesso, dopo lo strepitoso intervento di Stefano Morri sull’Europa, faccio sintesi di una conversazione che ho avuto con un imprenditore bene informato.

Ma perché in Europa si permettono di “calpestare l’Italia”, così come ha ben scritto l’avvocato Morri? Ci calpestano perché non siamo più un formidabile mercato di 60 milioni di persone che conviene mantenere bene e prospero. Siamo sempre meno consumatori perché siamo una delle nazioni dove si nasce di meno (diminuiscono a rotta di collo i consumatori nuovi) e dove si vive di più (alti costi di sanità e previdenza). Quindi ciò che prima bisognava tenersi caro, ora è meglio tenere alla larga. Per ogni 100 residenti che muoiono ne nascono solo 67 e solo 10 anni fa (non 50 anni!) erano 96. E questa diminuzione va avanti da così tanto tempo che guardando alle nascite in Italia, nonostante il record negativo, il numero di figli per donne rimane costante: 1,29. Dunque a incidere sul calo non è la decisione delle donne di mettere al mondo meno figli, ma il calo del numero delle donne in età fertile (cioè di età compresa tra i 15 e i 49 anni). Quindi ricordiamoci che GLI ALTRI CI VEDONO COSÌ, un paese di vecchi che reclama soldi per le pensioni e la sanità… perché quanto a bilancia nati/morti siamo tra i fanalini di coda del mondo.

Guardate questa tabella del 2019 che è la classifica mondiale della natalità. È una classifica lunghissima e per trovare l’Italia devi partire dal fondo.

Le cose sono peggioratissime in questi dieci anni di 5 stelle, Iene e Gabanelli, anni in cui il risentimento e la negatività hanno attecchito in ogni ambiente. Anni in cui han fatto credere che per essere felici bisognava mettere in galera i politici corrotti e provvedere a fare solo leggi sulla galera, i politici e la corruzione. Questo è l’ideale che han fatto credere. Persino ai cristiani che sembrano acconsentire a questo disegno, come diceva il procuratore Francesco Saverio Borrelli, quello del «se Cristo fosse oggi nelle nostre strade, predicherebbe la legalità».

A questo conduce la ritirata, i tempi delle critiche addirittura al mitico Sandro Pertini (“Pertini ora basta” fu negli anni Ottanta un manifesto di universitari di Cl a riguardo dell’allora presidente della Repubblica) oggi sarebbero intollerabili. E a proposito di Pertini, vorrei augurare prontissima guarigione dal bastardo Covid-19 alla nostra cara amica alla lontana presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia. Che qualche volta qui abbiamo punzecchiata. Niente di che, Ella non se l’è mai presa. Chapeau. E auguroni!

Foto Ansa

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