Marcegaglia: «Noi zimbelli». Tremonti: piano decennale per crescere – RS

Dopo il declassamento dell'Italia il presidente di Confindustria Marcegaglia critica la maggioranza: «Stufi di essere lo zimbello internazionale. Riforme o governo a casa». Il ministro Tremonti annuncia un piano decennale per la crescita incentrato su lavoro, imprese, credito e Stato

Dopo il declassamento del debito pubblico italiano da parte dell’agenzia di rating Standard and Poor’s e l’accusa da parte del governo Berlusconi all’agenzia di «fare politica», ieri Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, si è espressa molto duramente: «Siamo stufi di essere lo zimbello internazionale e derisi per colpe che non abbiamo. Non c’è più tempo. O il governo, domani o la prossima settimana è in grado di varare riforme, serie, forti, impopolari, che creano una discontinuità chiara sui mercati, oppure questo governo deve andare a casa. Non ho paura a dirlo perché è evidente che è così».

“Polemiche a parte, il governo sta cercando di affrontare il problema della crescita economica. Un impegno certamente non agevolato dall’assenza di comunicazione che si registrerebbe da circa 10 giorni tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro Giulio Tremonti. Ieri il responsabile del Tesoro ha incontrato nuovamente i rappresentanti del mondo bancario e delle aziende (Abi, Confindustria, Rete Imprese Italia e Alleanza cooperative) insieme ai ministri Matteoli, Sacconi e Calderoli. Nel giro di una decina di giorni arriverò un decreto di «manutenzione» delle misure già varate e per accelerare le opere pubbliche” (Avvenire, p. 6).

“In prospettiva Tremonti annuncia poi un piano decennale per la crescita, la cui stesura è affidata al vicedirettore di Bankitalia Ignazio Visco, per rassicurare i mercati sulla capacità dell’Italia di tornare a crescere. Il tavolo si riunirà nuovamente mercoledì prossimo quando sarà presentato il piano, imperniato su quattro linee guida: il lavoro, le imprese, il credito e lo Stato. Ma si guarda anche a liberalizzazioni e semplificazione burocratica, mentre con il decreto (che confermerebbe per 3 anni pure lo sgravio del 55% sul risparmio energetico e avrebbe 300 milioni per lo sviluppo della rete in fibra ottica) si punta a rilanciare” (Avvenire, p. 6).

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