Conte ha un paio di cosette da spiegare in Europa: Grillo, la Cina, Putin…

Il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte (foto Ansa)

Su Open si scrive: «Prodi torna poi nell’intervista anche sul grande tema incombente di ordine internazionale: la guerra tra Russia e Ucraina entrata ormai nel secondo anno, con combattimenti cruenti e senza apparente via d’uscita. Giusto che il Pd resti fermo sulla linea dell’atlantismo, come ha confermato ieri Schlein da Firenze, chiede Lucia Annunziata? “Se l’atlantismo è solo armi e niente diplomazia, attenzione!”, osserva Prodi».

L’asse ProdiD’Alema che fa da regia al dialogo tra Pd e 5 stelle, di fatto si mostra allarmato perché l’atlantismo tende a essere “solo armi”, mentre lo stesso “asse” Romano-Massimo è particolarmente attento a una Cina così diplomatica.

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Su Huffington Post Italia Angela Mauro scrive: «Qual è il vero ruolo di Beppe Grillo nel Movimento? Anche perché da quando Putin ha invaso l’Ucraina, non passa mese senza che il blog del fondatore non ospiti interventi giustificazionisti dell’offensiva russa. Il fuoco di fila tedesco contro Giuseppe Conte oggi a Bruxelles è senza tregua. Per quattro ore il leader del M5s, venuto in città per incontrare gli eurodeputati dei Verdi e perorare la causa dell’ingresso nel gruppo con le prossime europee, viene tenuto sotto torchio in una delle sale dell’Eurocamera».

L’intenso chiacchiericcio di Elly Schlein non può nascondere, spiegano bene i Verdi tedeschi agli scappati di casa grillo-contiani, come sia la politica estera che oggi in Europa traccia le linee discriminanti tra le forze politiche.

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Su Startmag Alessandro Profumo dice: «“Il decoupling completo dalla Cina non è possibile. Dobbiamo gestire il decoupling selettivo. È importante in ogni situazione diversificare le fonti di fornitori per garantire la sopravvivenza, qualunque cosa accada”, ha spiegato nel corso di una recente intervista con il think tank statunitense Atlantic Council».

Anche Profumo, probabilmente mosso dal forse disperato desiderio di essere riconfermato alla testa di Leonardo, prende posizione contro il grande lord protettore un tempo suo e ora della Schlein, Romano Prodi, quello che si chiede se l’Alleanza atlantica sia solo bellicista o anche diplomatica, e gli fa sapere che non condivide la sua tendenza all’appeasement con l’egemonismo economico-tecnocratico cinese.

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Su Huffington Post Italia Gabriella Cerami scrive: «In queste ore, nella sede della Cgil, ricordano i nomi dei premier presenti negli anni a iniziative del sindacato, che fossero congressi o giornate del lavoro. Quindi Romano Prodi a Rimini, Giuseppe Conte diversi anni più tardi a Lecce. E una certezza: “No, premier di centrodestra nessuno. E non mi sbaglio, sono nel sindacato da trent’anni”, dicono in tanti da corso Italia».

Il sovrumano sforzo di ampi settori dei media mainstream di demonizzare e destabilizzare Giorgia Meloni fa sì che questo particolarmente rilevante segno di dialogo democratico e sociale del presidente del Consiglio (la sua presenza al congresso della Cgil) sia sottolineato solo da un pur importante e intelligente sito come Huffington Post Italia.

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