Vi ricordate quando la plastica ci stava uccidendo tutti?

Era un profluvio di congressi internazionali in mano ai ragazzini, simposi Onu con Greta vestita di foglie, ghiacci che si sciolgono. Ma a un tratto arriva lui, il virus. E tutto si tace

Cronache dalla quarantena / 45

Ho sentito in giro che Giuseppe Conte ha fatto proprio un affare a presentarsi in conferenza stampa. La gente è furibonda. E perfino la Cei, che fino a ieri aveva offerto l’altra guancia, adesso è imbufalita. Ma come, va bene il take away del pizza&trippa e i cristiani non possono take away neanche l’eucarestia?

Per non parlare dei medici, ne conosco una marea – difficile trovare tutti i fattori di rischio concentrati in un individuo – che vorrebbero mettersi in proprio nel senso di darsi alla clandestinità. Visto che se fai bene il tuo lavoro rischi il processo. Ma se vuoi pure riaprire gli ambulatori stai fresco. E lasciaci morire di infarto, ictus e cancro, cos’è adesso tutta questa fretta che avete di curare anche queste altre patologie?

D’accordo, adesso si esagera un po’. Ma possiamo sul serio stare tutti dietro come topolini ai pifferai di Hamelin Conte e Colao? Comandanti sulla via della Cina. Altro che seta. Avete pure «compromesso la libertà di culto», dice la Conferenza episcopale. Non so se avete percepito. Han dato di nordcoreano al governo Conte. Visto che, dopo il Covid, perfino in Cina qualche cristiano fucilato in meno sussiste.

Ma è proprio nella comunicazione che sono dei campioni questi di Palazzo Chigi. O Rocco Casalino vestito da portavoce del grande fratello che sta alla presidenza del Consiglio, ma come fai a dare la sensazione che un governo c’è se non c’azzecchi neanche a gestire la conferenza stampa del capo?

Non so se l’hanno notato gli ascoltatori in diretta, ma la prima domanda – dopo il discorsone “mamma mamma quanto sono bravo io” del nostro premier – è venuta da Radio Kiss Kiss. Ecco, con tutto il rispetto di radio “baci baci”, come l’avrà presa l’italiano all’estero? Possibile che in cima a una conversazione lievemente concordata col presidente del Consiglio si trovi una radio di musica leggera? Per fortuna segue il Tg5 Mediaset e poi la Gazzetta dello Sport.

Ma come mai queste stranezze? Semplice. Bastava consultare un’ora prima della conferenza stampa il sito web di qualunque quotidiano, e c’era già tutto quanto avrebbe detto – pardon, “letto” – il buon Giuseppi. Ma si può essere così sfagiolati da non mettere sotto embargo la conferenza di un premier e lasciare che circoli in anticipo anche sul gazzettino di Tre palle un soldo?

La gente perciò giustamente non si sente molto sicura e si chiede: abbiamo un governo o abbiamo una banda musicale Conte che vuole essere proprio tutto, e non ce la fa manco pittata a fare tutto, dalla grancassa al clarinetto, la tromba, il trombone, il sax tenore e nello stesso tempo il presidente del Consiglioooo!?

E adesso, per finire, perdonatemi se provo a farvi pensare un po’ in profondità. Pensate che cazzoni sono questi che ci comandano. No, adesso non penso al governo italiano. Penso da Bill Gates in giù. A tutti i big che appena battono ciglio i bambini fanno oooooh! E dall’alto in basso ci insegnano la democrazia del web, dell’Hollywood, del pollicione verde della signora Obama che ultimamente s’è fatta un po’ bomboniera. E insomma, penso infine a tutti quei cantanti come Tiziano Ferro che ha adottato due cani (proprio adesso? Ma pure loro c’hanno il Covid? Mah) e che con i loro cuori infranti ci insegnano tanto Instagram, gallery e quel tanto zarro di lusso che neanche i coatti di Tor Bella Monaca.

Ma vi ricordate cosa succedeva – sembra un secolo adesso – fino al giorno prima che arrivasse il “China Virus” (come lo chiama Donald Trump)? Succedeva che eravamo tutti tramortiti di “salviamo la terra, è troppo tardi, però dai, forse ce la facciamo e… ecco, la plastica! Cominciamo dallo sgombrare e rinunciare alla plastica!”. E giù decreti antiplastica perché il governo Conte vuole proprio essere primo in tutto! (Ricordate? Stavano per chiudere tutte le fabbriche dell’Emilia, poi il sindacato ha fatto presente al Pd: “Ehi,  Zinga, ti sarai mica occluso il cervello di sardine?”).

Così all’estero. Era tutto un profluvio di piattaforme internazionali, congressi di Aspen in mano ai ragazzini, simposi Onu con Obama che invece che col chihuahua si presenta con Greta, la nuova Alice nel paese delle meraviglie. Un mazzo così. Non c’è un tg di prima serata che non ti ammorbi con l’emergenza plastica. Col povero squalo che non riesce a fare più polpetta del surfista australiano perché gli si è infilato tra i denti un bidone di chewing-gum. E il povero gabbiano che invece delle alici si è messo a pescare i tappi della Pepsi. Per non parlare degli imperdibili tre minuti di titoli di coda dedicati all’ennesimo ghiacciolone che si scioglie ai poli o sui bricchi dell’Adamello.

Non voglio irridere l’impegno ecologista serio. Ma possiamo accettare che se una Lady Gaga dice “ragazzi, qui è ora di darsi una calmata con l’amore etero”, son tutti a precipitarsi a fare i brillanti degli altri? Un giorno una tigre pare che soffra i vicini umani. Un altro che tra gli elefanti si è diffusa la depressione perché a Bombay, per modo di dire, ci sono ancora i circhi equestri e i colonialisti inglesi mangiano ancora i testicoli di canguro. E naturalmente, c’è Greta. Vestita di foglie e di mobilità eolica.

Tutto insomma parla di plastica, di pianeta Terra con la febbre a quaranta e il ghiaccio che si scioglie pure in frigorifero. A un tratto poi arriva lui. Il corona dei virus. Uno schianto. E tutto si tace. Meglio. Tutto si veste di presidi sanitari. E altro che figlie e mobilità eolica. Plastica, è tutta plastica, nient’altro che plastica. Dai guanti alle mascherine. Dai tamponi ai kit sierologici.

Di modo che, infine, chi sarà mai l’eroe in tutto questo casino mondiale? L’eroe è uno solo e adesso provatevi a pronunciarlo: Gurbanguly Berdimuhamedow, presidente del Turkmenistan. Che ha fatto divieto in tutto il paese di pronunciare la parola “coronavirus” e ordinato l’arresto seduta stante di chiunque indossi una mascherina. Poi dice che la salvezza non viene dall’Oriente.

Foto Ansa

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