Tranquilli, a salvare la Lombardia ci pensano Majorino, Quo e Qua

Non gli è riuscito democraticamente, non gli è riuscito giudiziariamente. Ci riusciranno usando le vittime dell'epidemia? Inviate i vostri drappi neri e lo saprete

L’epopea della fase 2 / 4

Pierfrancesco Majorino non è un ragazzo cattivo. È solo una coscienza infelice. Hegelianamente non sopporta quella parte di sé che è ancorata alla realtà. Dunque tutto il suo procedere in politica è all’insegna della fantasia più tormentata e sfrenata.

Ieri ad esempio ha lanciato la  campagna “#CommissariateLaSanitaInLombardia”. Che già è un hashtag che bisogna andare a comprare l’Amplifon per renderlo orecchiabile. Ma per completare la sua campagna il Majorino infelice ha pure lanciato un secondo hashtag ospedaliero, orecchiabile quanto il primo, torello scatenato: #SalviamoLaLombardia. Yeaaaah! Salviamola! 

Siamo subito andati su Facebook per aiutare il kompagno dei salvataggi importanti. Che se non ha i migranti clandestini da salvare dal fascio salviniano. E se non ha le calze arcobaleno di Pippi versione Lgbt. Se lui che ha il baffo sbiancato e un carattere socievole come potrebbe essere socievole una mantide religiosa, ecco questo Qui Majorino, che se non ha una causa antifascista da salvare non sta bene, gli manca il pensiero, un bigino, il lato intenso ed espressivo del vivere.

Ecco, questo Qui adesso si è messo in testa di salvare la Lombardia. Addirittura. E va bene così. Prova ne sia che l’appello su Facebook del prode è partito subito all’insegno della vita e dell’allegria. «Inviate le vostre foto con il drappo nero». «Ne stanno arrivando già tante!». Drappo nero. Un inno alla gioia. Chissà che salvezza. Gliela si vede niccianamente stampata in faccia al Majorino versione Facebook. Ma va bene così. Yeaaaaah! Ok. #SalviamoLaLombardia”!

Ed ecco che il primo like importante è quello di Beppe Sala. Sindaco Beppe, sembra che passi più tempo sui social che nel comune in cui sei sindaco. Ma sono fatti così i Migliori. E perciò, come disse il virologo Andrea Crisanti a Lilli Gruber, bisogna anche non dimenticare, adesso che modestamente i Migliori vogliono salvarci, che furono proprio loro, sempre i Migliori, i principali responsabili del fatale disordine che nell’ultima settimana del febbraio scorso – quella decisiva per la diffusione del contagio in Lombardia, come disse il virologo Crisanti alla regina di Otto e mezzo – disseminò di assembramenti e aperitivi la Milano di #milanononsiferma. E adesso son qui a mettere il like al salvataggio della Lombardia?! Ma va bene così. Ok. Yeaaaah. Salviamola.

E chi la salverà la Lombardia insieme a noi e al nostro QUI Majorino, deputato europeo Pd grazie alla semina di risorse sociali giammai fautrici di voti di scambio prima da assessore alle Politiche sociali della giunta Pisapia e poscia da assessore all’idem con patata giunta Sala? QUI ha convocato sulla piazza social un paio di suoi carneadi per motivare il salvataggio della Lombardia e la liberazione dal Duce sovranista. Ha convocato nientepopodimeno che il leader QUO di Medicina democratica Vittorio Agnoletto, tirato fuori da un baule di naftalina e perciò rimasto intonso comunista. E per rispettare la quota rosa e completare il trittico patriottico, baffino ha convocato in qualità di QUA la molto brillante Selvaggia Lucarelli.

Dice qualcosa? Sì, dice la stessa Selvaggia che sognò di volere anche lei gli amici di Formigoni. E abracadabra, una Fata Turchina la trasportò a trascorrere una vacanza da sogno proprio nella lussuosa villa di un amico di Formigoni condannato per corruzione nella inchiesta sulla sanità lombarda.

Cito il memorabile articolo del galeotto che si ritrovò la meravigliosa Lucarelli nella piscina da sogno tante volte attraversata in compagnia del suo amico Formigoni. «Il 28 aprile 2016 in un articolo sul Fatto quotidiano (Selvaggia Lucarelli, ndr) chiedeva con arguzia premonitrice di avere anche lei amici come quelli di Formigoni che la portassero in giro nei più bei posti del mondo. Detto fatto, venti ore dopo lei stessa postava su Instagram una sua foto in una delle piscine più belle del mondo. Una di quelle piscine così vicine a Dio, che, per la loro bellezza disarmata, sono il rifugio ideale per rappacificarsi con il proprio io. In quelle acque anche il Celeste aveva più volte nuotato, era la piscina di un suo amico, di proprietà della famiglia, anzi di più, molto di più, è una piscina sequestrata su richiesta della procura di Milano».

Pensate un po’ che magie. Selvaggia che sogna Formigoni e i suoi amici. Bacchetta magica ed eccola accontentata. Magia nella magia, la divina Lucarelli che si ritrova a nuotare nella piscina da urlo di una villa da paradiso sotto sequestro della procura di Milano. Infine, cronaca di ieri, magia della magia delle magie, Selvaggia Lucarelli che dalla piscina di un corrotto di sanità lombarda si autoproietta nientepopodimeno che nel film #SalviamoLaLombardia. E nel trailer #CommissariateLaSanitaInLombardia. 

È il cinema Majorino, darling. Non è che non ci puoi fare niente. È che sono cinquant’anni che sognano di mettere le mani sul Pirellone. Ci hanno provato democraticamente. E perdono sempre. Ci hanno provato con Antonio Di Pietro. E sono sempre allo stesso punto. Adesso ci provano usando le povere vittime di una epidemia. Sono fatti così, loro. Gente da cimiteri sotto la luna. Ci vediamo al prossimo aperitivo Zingaretti cari QUI QUO QUA di comunisti al drappo nero, aragosta e piscina del Celeste.

Foto Ansa

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