«No alla comunione ai divorziati risposati, nemmeno caso per caso»

Al termine del Sinodo sulla famiglia, che si è chiuso il 25 ottobre, il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede, ha rilasciato un’ampia intervista al National Catholic Register.

Interrogato sulla presunta apertura della Chiesa cattolica a dare la comunione ai divorziati risposati «caso per caso», risponde:

«Nel testo non c’è ambiguità. Si può dire che i paragrafi 84-86 sono insufficienti, ma non ambigui. Se si legge attentamente il paragrafo 85, è molto chiaro. La base per tutti i discernimenti deve essere “l’insegnamento complessivo” di Giovanni Paolo II. Poi si ripete che la base per il discernimento è l’insegnamento della Chiesa. Molti padri sinodali avrebbero voluto che si specificasse in modo più esplicito, ma da nessuna parte si fa menzione della Comunione ai divorziati risposati».

Poi ha aggiunto:

«Non c’è niente nel testo che giustifichi l’idea che la Chiesa darà la Comunione ai divorziati risposati giudicando caso per caso. Il testo può piacere o meno, si può pensare che sia buono, pessimo o indifferente, ma almeno leggiamolo bene e giudichiamolo per quello che dice. (…) Non c’è niente in questi paragrafi che sia eretico od opposto alla pratica corrente della Chiesa».

Foto Ansa

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