Per gli Usa di Biden la Nigeria non è un paese dove i cristiani sono perseguitati

Lo Stato africano è quello dove ogni anno muoiono più cristiani al mondo per mano dei terroristi islamici. Eppure il dipartimento di Stato ha cancellato la Nigeria dalla lista nera, e anche da quella grigia, per inserire invece la Russia

Il dipartimento di Stato americano ha aggiunto la Russia nella lista nera dei paesi che violano di più la libertà religiosa e ha espunto la Nigeria. Il paese africano, dove ogni anno muore il maggior numero di cristiani al mondo, era stato aggiunto agli Stati che destano maggiore preoccupazione (Cpc) l’anno scorso. Ma quest’anno è sparito anche dalla “Special Watch List”, che include quelli problematici.

«Sconcertante e inspiegabile»

La nuova classificazione, spiegata in un comunicato dal segretario di Stato Antony Blinken, fa a pugni anche con l’inserimento di Boko Haram e Iswap tra le entità che più contribuiscono alla persecuzione dei fedeli. I due gruppi terroristi islamici operano in Nigeria e sono responsabili di un enorme numero di attentati, rapimenti e omicidi a sfondo religioso.

Nonostante questo, per gli Stati Uniti la Nigeria non desta più alcuna preoccupazione dal punto di vista della persecuzione religiosa. La decisione è stata definita «sconcertante» e «inspiegabile» anche dalla Commissione Usa per la libertà religiosa internazionale (Uscirf): «L’Uscirf è contrariata soprattutto dalla rimozione della Nigeria dalla Cpc, dove era stata giustamente inserita l’anno scorso, e dalla mancata presenza nella lista di India, Siria e Vietnam. Il dipartimento di Stato deve riconsiderare le sue designazioni in base ai fatti elencati nel suo stesso rapporto».

«In Nigeria vogliono eliminare i cristiani»

Un coro di protesta unanime si è levato anche da Ong e dalla stessa Nigeria. Open Doors, che ogni anno realizza un dettagliato rapporto sulla persecuzione religiosa, ha ricordato che la Nigeria è tra i primi dieci Stati al mondo dove le violazioni della libertà religiosa sono più gravi. Si è chiesta poi che cosa abbia fatto il governo del paese africano per meritarsi questo «premio».

Samson Olasupo Ayokunle, presidente dell’Associazione cristiana della Nigeria, ha espresso il suo disappunto notando che Boko Haram e Iswap operano ogni giorno nel paese per «spazzare via dalla Nigeria i cristiani e il cristianesimo» cacciandoli dalle loro terre ed eliminandoli fisicamente.

Gli Usa tradiscono Leah Sharibu

Blinken ha riconosciuto che oggi nel mondo «la persecuzione religiosa è strutturale, sistematica e profondamente radicata». E proprio questa è «la situazione della Nigeria», afferma il reverendo Gideon Para-Mallam in una nota fatta pervenire a Tempi. Il presidente della Para-Mallam Peace Foundation da anni si batte per la protezione dei cristiani perseguitati e in particolare per il rilascio di Leah Sharibu, giovane cristiana rapita dall’Iswap nel febbraio 2018 a Dapchi e mai liberata, al contrario dei suoi compagni musulmani.

Che il governo nigeriano di Muhammadu Buhari non abbia fatto nulla, dal punto di vista della difesa della libertà religiosa, per meritarsi il regalo americano è evidente. Basta guardare quanto avvenuto negli ultimi due mesi nel solo Stato di Kaduna: stragi di cristiani per mano dei pastori musulmani Fulani, rapimento di cristiani nelle chiese, sequestri all’interno dei seminari.

Decisione “politica” sulla Russia?

Secondo le Ong nigeriane, alla base della mossa americana c’è un ragionamento “politico”. Anche se non è del tutto chiaro quale possa essere il motivo per cui Washington ha deciso di fare un favore al governo di Buhari. La pista “politica” sembra essere confermata anche dall’inserimento della Russia nella Cpc. Se è vero che Mosca con la scusa della lotta al terrorismo limita la libertà religiosa di quasi tutte le fedi diverse dal cristianesimo ortodosso, in particolare – Testimoni di Geova, evangelici e musulmani seguaci del teologo Said Nursi – è difficile paragonare il paese di Vladimir Putin a Cina, Eritrea, Myanmar, Iran, Corea del Nord, Pakistan, Arabia Saudita, Tagikistan e Turkmenistan.

La decisione sulla Russia stride soprattutto se si considera che non sono in alcun modo menzionati come paesi “preoccupanti” dal punto di vista della violazione della libertà religiosa Afghanistan, Algeria, India, Siria, Vietnam, Azerbaigian, Egitto, Indonesia, Iraq e Turchia.

@LeoneGrotti

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