Nigeria. In un video di Boko Haram gli studenti rapiti: «È volere di Allah»

«Chiudete tutte le scuole». Così dichiara un giovane rapito nel filmato diffuso dal jihadista Shekau, che afferma: «Uccidiamo chi non accetta l'islam»

Uno dei giovani alunni della scuola di Kankara, rapito insieme a centinaia di altri giovani l’11 novembre, compare in un video diffuso da Boko Haram

La fazione di Boko Haram guidata da Abubakar Shekau ha diffuso un video nel quale vengono mostrati decine di ragazzi. Si tratterebbe dei giovani rapiti la notte dell’11 novembre dalla scuola governativa di Kankara (Katsina). Nel filmato di sei minuti un giovane spiega di essere uno dei ragazzi rapiti «dalla banda di Abu Shekau» e chiede di «chiudere tutte le scuole e ritirare le squadre di vigilanti» che i cittadini formano per difendere i villaggi che non vengono protetti dall’esercito. Dietro di lui, nella foresta, si vedono decine di altri ragazzi insieme a uomini armati di kalashnikov. Una voce che sembra essere quella di Shekau dichiara: «Ho rilasciato pochi giorni fa un audio in cui ho confermato che sono stati i nostri a compiere il lavoro per conto di Dio, ma qualcuno l’ha negato. Ecco dunque i miei uomini e i vostri figli».

«L’EDUCAZIONE OCCIDENTALE È CONTRARIA AD ALLAH»

Nell’audio al quale il leader dei terroristi islamici ha fatto riferimento Shekau affermava:

«Siamo stati noi a rapire i giovani per il volere di Allah. L’abbiamo fatto perché la nostra religione cresca e la miscredenza scompaia. L’educazione occidentale non è per il bene di Allah e del suo Messaggero e ciò che viene insegnato è contrario ad Allah e al suo Messaggero. Infatti, i principi e le idee dell’islam vengono distrutte dall’educazione occidentale e Allah lo sa. Possa Allah promuovere l’islam, possa Allah rafforzare i fratelli musulmani, possa Allah aiutarci nelle nostre azioni e farci morire pieni di fede. Chiunque si rifiuta di essere un musulmano e non si pente dopo aver commesso un crimine se ne pentirà il giorno del giudizio. Chiunque conosce la verità e la nasconde andrà all’inferno. Noi non abbiamo ucciso nessuno. Coloro che abbiamo ucciso avevano rifiutato di accettare l’islam e ci avevano combattuto. Chiunque accetti l’islam, noi siamo suoi fratelli».

Il filmato che mostra gli studenti rapiti è stato pubblicato dopo che il governatore di Katsina aveva dichiarato che non era stato Boko Haram a compiere il sequestro di massa, ma «banditi locali». Secondo il governatore sono 333 i giovani attualmente scomparsi, anche se alcuni studenti rapiti e riusciti a scappare hanno parlato di 520 ragazzi nelle mani dei jihadisti. Boko Haram significa letteralmente «l’educazione occidentale è peccato».

BUHARI INADEGUATO COME CON LEAH SHARIBU

Si tratta del rapimento più importante dopo quello di Chibok del 2014, quando vennero sequestrate 276 studentesse (112 non sono più tornate), e di Dapchi del 2018. Allora 110 giovani vennero portate via e dopo poche settimane furono tutte liberate tranne l’unica ragazzina cristiana, Leah Sharibu, che è ancora nelle mani dei jihadisti. La madre di Leah, Rebecca, ha scritto in esclusiva per Tempi un Te Deum pubblicato nell’ultimo numero del nostro mensile:

«Leah ha lasciato un enorme vuoto nei nostri cuori. Il governo della Nigeria, guidato dal presidente Muhammadu Buhari, non affronta il caso di Leah in modo serio. Dopo quasi tre anni non è stato fatto nessun progresso per garantire il suo rilascio. Per me e la mia famiglia non è facile. Anche se soffro, io credo fermamente che Dio sia giusto e non ci abbia abbandonato. Io mi fido di Lui. Certo, mi chiedo quanto a lungo dovrò aspettare ancora, ma credo nella Sua onnipotenza e nella Sua grazia. So che Lui libererà mia figlia».

L’ultimo attacco di Boko Haram ha fatto esplodere l’indignazione del paese, con centinaia di persone che sono scese in piazza nello stato di Katsina contro la negligenza del governo. In particolare, ad aver fatto infuriare la gente è la decisione del presidente Buhari di non visitare le famiglie degli studenti rapiti, nonostante si trovasse già nello stato di Katsina in vacanza. Il Partito popolare democratico ha per questo chiesto in parlamento l’impeachment del presidente, riporta il Punch.

@LeoneGrotti

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