L’Italia riattiva le centrali a carbone. Quanto è dura salvare il pianeta

Con un editoriale sulla Stampa, il docente emerito Mario Deaglio ammette: «Tanti saluti al Green Deal e al buonismo. Verde è bello ma l'energia sporca adesso serve»

Per far fronte agli aumenti vertiginosi dei prezzi di gas e petrolio, il governo ha riaperto le vecchie centrali a carbone della Spezia e di Monfalcone, «con tanti saluti al Green Deal, agli impegni, tanto solenni quanto vaghi nelle parti tecniche, adottati al recentissimo Cop26 di Glasgow, al generale buonismo del “verde è bello e anche facile”». Così, con un editoriale sulla Stampa, il docente emerito presso il Dipartimento di Scienze economico-sociali dell’Università degli studi di Torino richiama tutti alla realtà in tema di transizione ecologica.

«Il green è bello» ma non è tutto

«In realtà il verde è sicuramente bello, altrettanto sicuramente indispensabile ma se ne sono tranquillamente sottovalutate le difficoltà», continua. «Gli europei stanno prendendo queste decisioni cattive per tre motivi distinti: perché in questo mondo del riscaldamento globale abbiamo un inverno relativamente freddo, perché alcuni paesi produttori di gas hanno minacciato di ridurre le forniture di questo combustibile relativamente poco inquinante, e soprattutto perché non si può aumentare il Pil e dare il via a una solida ripresa economica senza aumentare il consumo di energia».

Il professore arriva a una conclusione paradossale: «È quasi certamente impossibile pulire il mondo senza passare attraverso una fase iniziale di aumento dell’utilizzo di energia sporca». Infatti, «se vogliamo davvero togliere dalla povertà quel 30-40 per cento di esseri umani che ancora vivono nell’indigenza» serve più energia e questo nuovo fabbisogno «non potrà inizialmente essere soddisfatto senza un aumento dell’uso delle energie tradizionali: il passaggio a un mondo a energia verde richiede una fase iniziale in cui sarà necessario usare una maggiore quantità di energia sporca così come gli investimenti di ogni tipo hanno bisogno di una fase iniziale nella quale si sostengono i costi dei nuovi impianti».

Quanto è dura salvare il pianeta

Questo atteggiamento, secondo Deaglio, non sarà la pietra tombale sulla transizione green se «l’energia sporca [verrà] utilizzata bene, ossia – per quanto possibile – per dare subito il via ad alternative pulite». “Salvare il pianeta” senza sacrificare chi lo abita, insomma, è più difficile di quanto si creda.

Foto Ansa

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