A forza di tagliare il bilancio per le spese militari e ridurre gli effettivi e i mezzi blindati, il Regno Unito si è trovato con meno carri armati della Svizzera. Nonostante non combatta una guerra da più di 150 anni, la Svizzera dispone di 380 carri, mentre Londra dopo i tagli decisi nel 2010 e ancora quest’anno si ritrova con appena 227 “tank”.
TAGLI ITALIANI. Per far parte dell’alleanza, gli Stati membri dovrebbero spendere ogni anno il 2% del Pil in spese militari. Ma molti paesi, Italia in testa, non rispettano i patti da anni e con la crisi economica i tagli dell’esercito si fanno sempre più frequenti.
L’Italia ad esempio spende attualmente solo l’1,2% del Pil, in calo rispetto all’1,3% del 2012 e all’1,6% del 2009.
SPESE IN CALO. Gli Stati Uniti, che pure hanno annunciato tagli all’esercito a febbraio, rappresentano da soli il 70% delle spese totali della Nato, pari al 4,4% del Pil nel 2013. Livelli accettabili sono mantenuti anche da Regno Unito (2,4%), Grecia (2,3%), Francia (1,9%), Estonia (2%), Polonia e Turchia (1,8%).
Nel 2013, rispetto al 2012, paesi come Italia, Germania, Spagna, Belgio, Ungheria, Canada e Slovacchia hanno tagliato il loro budget militare. E vista la crisi è difficile che verrà aumentato nei prossimi anni.
«SCONVOLGENTE TAGLIARE». Il risultato di questa politica è l’allarme lanciato da Obama e la Svizzera che supera il Regno Unito in numero di carri armati. Ed esperti internazionali dichiarano allarmati al New York Times: «Sarebbe sconvolgente tagliare la spesa militare in un momento come questo. Mentre i cinesi e i russi sono arrivati al punto da poter schierare forze professionali, noi continuiamo a tagliare e tagliare. Stiamo dimenticando il vecchio adagio per cui non esiste un sostituto alle truppe sul terreno».