Francia, lettera aperta della Manif pour tous a Hollande: «Basta progetti sociali aberranti, lasci in pace le famiglie»

All'indomani della disfatta elettorale di Hollande, Ludovine de la Rochère, presidente della Manif pour tous, ha pubblicato una lettera aperta indirizzata al presidente

All’indomani della disfatta elettorale di Francois Hollande e della nomina di Manuel Valls a nuovo primo ministro, Ludovine de la Rochère, presidente della Manif pour tous (qui la sua intervista a Tempi), ha pubblicato su atlantico.fr una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica per chiedergli di riflettere sulla lezione che i cittadini gli hanno impartito alle elezioni e di «lasciare in pace le famiglie».

«PAESE IN CRISI». «Signor presidente della Repubblica – comincia la lettera – il nostro paese attraversa una crisi profonda, una crisi economica con una disoccupazione record e una crisi politica, con una grande disaffezione dei nostri concittadini», come «l’astensione di massa degli elettori» alle municipali ha dimostrato.
Anche «la società» è in crisi e «per dare a Cesare quel che è di Cesare», la Manif ricorda a Hollande che «per la prima volta dalla fondazione della Repubblica nel 1792, un tema che riguarda la società ha dato motivo più volte a un milione di francesi di scendere in strada» a protestare.

MATRIMONIO GAY E GENDER. Il riferimento non è solo all’approvazione del presunto «matrimonio per tutti», che «priva deliberatamente un bambino di un padre o una madre», ma anche alla valorizzazione «delle rivendicazioni della lobby Lgbt, che è ultraminoritaria e non rappresenta l’insieme delle persone omosessuali in Francia».
La Manif critica i «progetti sociali» di Hollande, «elaborati da apprendisti stregoni, che creano divisioni artificiali tra “etero” e “omo”, sconnessi dalla realtà». La lettera aperta si oppone anche alla riduzione «degli assegni familiari», «che terrorizza le famiglie», all’introduzione del programma «ABCD dell’uguaglianza», che vuole «far entrare nella testa ai bambini l’identità di genere».

«LASCI IN PACE LE FAMIGLIE». Per questo de la Rochèere chiede a Hollande di «rinunciare alle riforme sociali che, come attestano i risultati delle elezioni municipali, hanno l’avallo solo di una piccola minoranza di francesi»: «Signor presidente, noi restiamo vigili davanti alle imminenti nomine [del nuovo governo], in particolare quelle che riguardano la famiglia e l’educazione. Ogni nomina di un partigiano della liberalizzazione della fecondazione assistita e dell’utero in affitto, sarà visto dalle famiglie come una provocazione. Se le famiglie non verranno ascoltate (…), allora scenderemo di nuovo in piazza per fermare questi progetti sociali aberranti».
Questo «non è un ultimatum, ma un appello fatto con il cuore. Lasci in pace le famiglie. Ci lasci in pace».

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