Enzo Piccinini, l’insolito caso editoriale di un insolito chirurgo

C'è un motivo se il libro di Marco Bardazzi sul medico servo di Dio "tira" ancora prima di uscire. Difficile spiegare perché, ma qualche indizio si può dare

Enzo Piccinini

Si intitola Ho fatto tutto per essere felice – Enzo Piccinini, storia di un insolito chirurgo il nuovo libro di Marco Bardazzi che uscirà martedì 18 maggio per Rizzoli, e come chiarifica subito il sottotitolo, parla del medico emiliano scomparso nel 1999 che i lettori di Tempi conoscono bene. Ne firma una intensa presentazione nel prossimo numero del nostro mensile (maggio 2021) Giancarlo Cesana, che del servo di Dio Enzo Piccinini fu grande amico e insieme a lui è stato a lungo dirigente di Comunione e liberazione, al fianco di don Luigi Giussani.

Ma a parte l’imminente uscita del volume – che già di per sé è una notizia (anche perché lo stesso autore, Marco Bardazzi, è “un nome” in Italia, e non era scontato che accettasse la proposta di firmare il libro da parte della famiglia di Enzo Piccinini e della fondazione che porta il suo nome) –, la notizia nella notizia è che Ho fatto tutto per essere felice è già diventato un piccolo caso editoriale, prima ancora del suo sbarco in libreria.

L’interesse intorno a Enzo Piccinini

La storia dell’«insolito chirurgo» Enzo Piccinini è infatti attualmente per Amazon il libro più venduto (meglio, pre-venduto) nella categoria “Professione medica” e sta scalando anche le classifiche dell’ambito cristiano. Lungi da noi la tentazione di misurare il valore di un fatto in base alle vendite o al numero di clic che suscita. Tuttavia è innegabile che esista un notevole interesse intorno a questo uomo ignoto ai più, tanto da farne, appunto, un insolito caso editoriale senza che sia nemmeno partito il battage promozionale dell’editore.

Quali siano le ragioni di questo interesse, affetto, curiosità attorno a Enzo Piccinini, lo spiega in modo molto suggestivo lo stesso Bardazzi in un articolo ospitato nel blog di Mario Calabresi venerdì scorso 7 maggio. Nel nostro piccolo, anche noi di Tempi abbiamo provato a farlo con il numero speciale di maggio 2019, in occasione del ventesimo anniversario della morte di Piccinini, quando a Modena fu dato l’annuncio dell’avvio per lui di una causa di beatificazione e canonizzazione.

Una storia straordinariamente attuale

Qual è dunque il motivo di questo interesse intorno a uomo “sconosciuto” nel panorama mediatico? Ci sarà stato ovviamente un “effetto Calabresi”, visto che il blog dell’ex direttore di Repubblica ha un seguito importante. C’è inoltre, certamente, anche il fatto che le belle storie “tirano”. E quella di Enzo Piccinini è davvero una bella storia, pur con il tragico epilogo della morte in un incidente stradale. Ma forse non è tutto qui.

Nel suo articolo Bardazzi scrive che il cristianesimo così intensamente umano di Enzo Piccinini «non si può non desiderare per sé». Quella del chirurgo emiliano, continua l’autore, è stata

«una vita del Novecento, interrotta da un incidente stradale poco prima del cambio di millennio, che si rivela straordinariamente attuale anche in questi Anni Venti che resteranno segnati dal trauma del Covid. Perché è la vicenda umana e professionale di un chirurgo insolito, che si è rivelata per me – e spero anche per chi avrà voglia di leggerla – come una proposta di risposta a grandi interrogativi, resi più urgenti dal momento storico che viviamo. Che senso hanno la malattia e la morte? Che significa curare? Quali sono il ruolo e il compito di medici e ospedali? E in senso più ampio, uscendo dall’ambito strettamente sanitario: cosa vuol dire lavorare “mettendo il cuore in quello che si fa”?».

Un conquistato e dunque conquistatore

È difficile “spiegare” perché questa «vita del Novecento» attragga ancora oggi così tante persone. Certe cose si devono proprio vedere per capire. Ma alcuni indizi possono aiutare. Monsignor Massimo Camisasca nell’omelia della Messa per il ventesimo Dies natalis di Piccinini disse che «Enzo fu un conquistato e perciò divenne un conquistatore». Anche altri amici del medico servo di Dio ci hanno indicato i motivi per cui parlare di Enzo Piccinini significa stare sulla notizia. Don Giussani stressava molto la famosa promessa di Cristo per cui «chi mi segue avrà la vita eterna e il centuplo quaggiù»: ecco, la “vita esagerata” di Enzo Piccinini – esagerata a livello personale, di amicizie, nella professione, come passione – è per chi lo ha incontrato la prova che è tutto vero. Buona lettura.

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