Tienanmen e il coraggio della verità. Cosa c’è nel nuovo numero di Tempi

La copertina dedicata al trentesimo anniversario del terribile massacro degli studenti cinesi e tutti gli altri contenuti del mensile di giugno

La copertina del numero di Tempi di giugno 2019 è dedicata al trentesimo anniversario del terribile massacro di piazza Tienanmen, a Pechino, quando il regime cinese mandò l’esercito a soffocare nel sangue la protesta pacifica di centinaia di migliaia di persone guidate dagli studenti. Chiedevano libertà e apertura, ottennero fuoco, galera e morte. Fu la spaventosa dimostrazione che il partito comunista non si sarebbe fermato davanti a nulla nell’affermazione del suo potere, nemmeno davanti al suo popolo disarmato.

Ancora oggi, di quella strage è vietato perfino parlare in Cina. Chi ci prova, rischia l’arresto immediato. Non si sa nemmeno con certezza quante persone siano state massacrate. Forse 300, forse addirittura 10 mila. Tempi ha raccolto la straordinaria testimonianza di Zhou Fengsuo, che quei fatti li visse da protagonista. Non solo le ore della carneficina, ma anche tutti i mesi precedenti in cui «la libertà sembrava così vicina, a portata di mano». Divenuto all’improvviso il numero 5 tra i criminali più ricercati della Cina, Zhou Fengsuo fu in seguito arrestato e imprigionato per 15 mesi. Oggi vive da esule negli Stati Uniti dove raccoglie aiuti per i dissidenti cinesi. A Tempi spiega che il regime di Pechino è più forte oggi di allora. E dice. «La gente non si rende conto dell’entità della repressione in Cina. (…) Chiunque ama la libertà deve combattere contro la Cina».

CHE COSA C’È NEL NUMERO

In attesa che il numero di maggio arrivi nelle loro case, gli abbonati a Tempi possono già sfogliare la rivista in formato digitale nell’area riservata del sito. I lettori non ancora abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito cliccando qui.

Di seguito, una guida ai servizi, alle rubriche e ai commenti contenuti nel mensile.

PRIMALINEA

«Predicò Cristo e l’altri che ’l seguiro»
Cosa accadde settecento anni fa a Damietta? Ricostruzione storica (senza sdolcinature) del celebre incontro tra il sultano e il Poverello di Assisi che, partito per cercare il martirio, tornò per seguire una nuova “via di perfezione”
Di Marco Finco

INTERNI

Il vero lavoro è quello che si fa gratis
Dal sudore della fronte come “condanna” di Adamo ed Eva alla fatica come mezzo per raggiungere la felicità. Ci vuole uno scopo grande per fare il proprio compito da protagonisti
Di Giancarlo Cesana

Dovrebbero chiamarlo reddito di sudditanza
Perché il totem grillino piace tanto anche ai tycoon neoliberisti della Silicon Valley? Risponde Anna Coote, esperta internazionale di politiche sociali
Di Leone Grotti

E dire che ci avevano promesso di concentrarsi sull’impiego
Un anno di governo Lega-M5s visto da Mcl
Di Carlo Costalli

Chi vuole la pensione cambi modo di pensare
Una via per salvare la previdenza senza scassare i conti pubblici c’è. Parla Tiziano Barone, uno che di occupazione e welfare se ne intende
Di Rodolfo Casadei

Gli operai che fecero l’impresa
Storie di ex dipendenti che hanno creduto nelle loro aziende più delle aziende stesse. Il Nord-Est dei “workers buyout”
Di Gianluca Salmaso

GIUSTIZIA

Nessuna pietà per i mostri giuridici
Emergenza sicurezza? «Bisogna capire perché la gente ha paura». Decreti di espulsione? «Quasi mai eseguiti». Abolire la prescrizione? «Un obbrobrio». La spazzacorrotti? «Inutile». Intercettazioni? «Non vanno pubblicate». Parla Carlo Nordio, magistrato coi controfiocchi
Di Ermes Antonucci

COPERTINA

Trent’anni dopo siamo ancora davanti ai tank
Il racconto di uno dei leader della rivolta giovanile su cosa successe prima e dopo il 4 giugno 1989. Lo sciopero della fame, i carri armati, la prigionia, l’esilio negli Stati Uniti. «La dittatura cinese comunista è più spietata oggi di allora e nasconde cosa accadde a Piazza Tienanmen» 
Di Zhou Fengsuo

Ricordare la verità. Dare voce al silenzio
Intervista a Albert Ho Chun-yan, direttore del museo di Hong Kong, l’unico luogo in tutta la Cina dove è possibile parlare liberamente della strage
Di Leone Grotti

L’INTERVISTA

Bernardo Cervellera
«È la missione che mi ha chiamato al giornalismo». Il direttore di AsiaNews racconta come è arrivato a guidare l’agenzia più autorevole  su tutto quanto accade in Oriente. E avverte: «L’Occidente sta adottando lo stesso modello repressivo della Cina»
Di Leone Grotti

LA STORIA

Dio mi tese un agguato a Calcutta
«Lei ha già quattro figli, il Signore le chiede qualcosa di più. Prenda uno di quelli che nessuno vuole. Prenda un bambino handicappato». Come accadde che uno scarto scheletrico rivelò a Marina, suo marito, la sua famiglia, che c’è sempre una mano protesa anche nel buio 
Di Caterina Giojelli

IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE

Perché non posso uccidere mia nonna se ne ho voglia?
Oggi il pericolo è che l’inquietante è diventato normalità e che la tragedia di Raskolnikov è stata trasformata in un interrogativo pericolosamente ordinario. Divagazioni tra Arendt, O’Connor, McCarthy fino a Vattimo e Nichi Vendola. Grigia è la teoria “progressista” in cui è inserito l’uomo postcristiano, verde è l’albero della vita
Di Luigi Amicone

LE RUBRICHE

E poi, come sempre, tante rubriche, commenti, vignette delle firme di Tempi: Alfredo Mantovano sull’idea di abolire il reato di abuso di ufficio; Renato Farina sull’impresa dell’elemosiniere del Papa che ha riattaccato la luce a un condominio occupato illegalmente; Berlicche recensisce il diario di Leone Grotti. E ancora: Marina Corradi, Fred Perri, Aldo Trento, Guido Clericetti, Pippo Corigliano, Marco Cobianchi, Marco Invernizzi, Simone Fortunato.

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