Pellegrini per i martiri volturnensi, per Giussani e per l’amico Goffredo

A piedi da Montecassino a San Vincenzo al Volturno: dall'11 al 13 settembre un popolo in cammino ricorda la fede dei monaci e la storia di una compagnia invincibile

Foto pxhere.org

L’epopea della fase 2 / 28

Se è vero come è vero che San Benedetto e il monachesimo ricrearono la civiltà dal nulla della fine di un impero millenario, pestilenze e invasioni barbariche, è un grande onore che nell’invito alla sedicesima edizione di un pellegrinaggio alle radici della rinascita di una cosa chiamata civiltà gli organizzatori ringrazino Tempi «per il particolare sostegno». Onore all’amicizia, naturalmente. Come con Goffredo Giacca, che del pellegrinaggio è stato uno dei fondatori e animatori.

Goffredo, come abbiamo qui ricordato, è scomparso quest’estate. Proprio nel corso di una ricognizione sui monti tra il Lazio e il Molise dove intendeva scolpire un memoriale al fatto da cui trae origini il pellegrinaggio. Il fatto memorabile riguarda l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno. Fondata nel 703, venne attaccata dai saraceni nel periodo del suo massimo splendore. La notte del 10 ottobre 881 la basilica ed i chiostri furono infatti incendiati e distrutti, più di trecento monaci vennero uccisi, probabilmente anche provenienti dalla vicina Abbazia di Montecassino. Gli amici molisani raccontano: «Sedici anni orsono, per far memoria dell’anniversario del martirio dei monaci volturnensi, alcune persone, accomunate dall’esperienza di fede nata dal carisma di Don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, con il sostegno organizzativo del Club Alpino Italiano (CAI) di Cassino e del Centro Culturale “Il Circolo dei Lazzari” di Termoli, percorsero a piedi, in tre giorni, dal 2 al 4 settembre 2005, l’intero tratto da Montecassino a San Vincenzo al Volturno, muovendo i primi passi dalla tomba di San Benedetto, e transitando dal valico montano (m. 1900 s.l.m.) denominato col nome eloquente di “Passo dei Monaci”, a ricordo dei frequenti rapporti di consuetudine e amicizia tra le comunità di Montecassino e San Vincenzo al Volturno».

Da allora il pellegrinaggio è stato riproposto annualmente e “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” sarà il tema della XVI edizione che si svolgerà nei giorni 11 – 12 – 13 settembre 2020. Preghiera, canto, momenti di silenzio e di meditazione guidata, orienteranno il cammino dei pellegrini nella memoria dei Martiri volturnensi così consegnata ai posteri nel Chronicon Vulturnense del monaco Giovanni (sec. XII). «Dunque, poiché pensiamo che quei martiri in modo assai particolare, non immeritatamente, sorveglino sempre questo luogo e siano continuamente apportatori di bene, è necessario che sia celebrata in modo assai degno da tutti la loro memoria nei singoli anni, affinché meritiamo di essere sottratti ai pericoli del mondo e alle insidie dei nemici, per le preghiere e i meriti tanto loro quanto di tutti i santi, ed otteniamo il perdono dei nostri peccati». Non è perciò un caso se gli amici molisani hanno voluto registrare su una iscrizione posta presso le rovine dell’antica abbazia volturnense, in prossimità di una clausura di suore benedettine, un pensiero di don Giussani tratto dall’appunto del memores domini Beppe Fidelibus.

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