Mostra – I grandi prestiti di un’antica Abbazia della Catalogna giungono in Italia

Dal San Gerolamo di Caravaggio a La nascita della Vergine di Pedro Berruguete, dal Cavaliere di Marino Marini al The old fisherman di Picasso: sono tanti i capolavori che, dal Monastero Benedettino di Montserrat, giungono al Forte di Bard, il principale e attivissimo polo turistico e culturale della Valle d’Aosta, in occasione della mostra Montserrat. Opere maggiori dell’Abbazia. Aperta fino al 2 giugno 2014, la retrospettiva cattura la nostra attenzione non solo per le oltre cento preziose opere esposte, siglate da grandi nomi come Chagall, Braque, Rembrandt, Tiepolo, Dalì, Sisley e molti altri ancora, ma anche per l’interesse che ci suscita la sede prestante, quel monastero a venti chilometri a est di Barcellona fondato nel 1025 per commemorare l’apparizione della Madonna sul monte da cui prende il nome (che letteralmente significa Monte Seghettato).

Ma come mai un’abbazia è così piena di opere d’arte di tutte le epoche, che vanno dal Romanico al Barocco, dall’Impressionismo all’Avanguardia, a particolari creazioni di arte italiana e di antica pittura spagnola? Molto lo deve alla sua lunga e complicata storia e ai suoi protagonisti: Sant’Ignazio di Loyola vi giunse, nel 1522, come cavaliere convertito per deporre la sua spada ai piedi della Vergine e cominciare una nuova vita, nel 1811 le truppe napoleoniche lo invasero e lo distrussero, costringendo i monaci a fuggire; durante la guerra civile spagnola (1936 – 1939), 23 monaci furono massacrati. Ma oggi il santuario, che ospita una comunità di monaci ed è meta di pellegrini devoti alla Moroneta, una scultura romanica in legno del XII secolo che rappresenta la Madonna nera, è completamente ricostruito e attorniato da un vasto complesso di edifici, uno dei quali ospita il Museo di Interesse Nazionale di Montserrat, uno dei più importanti della Catalogna (da cui appunto provengono le opere prestate al Forte di Bard) che ha come compito principale quello di divulgare il patrimonio artistico e archeologico non solo catalano, ma anche di tutte le scuole giunte fino alla ricca regione grazie alle donazioni avvenute nel corso degli anni.

@ARTempi_

Exit mobile version