I millennial non hanno figli ma follower. E se si innamorano, si sterilizzano

Chiedono l'asportazione delle tube e la vasectomia, trovano sia «moralmente sbagliato» fare bambini che inquineranno e soffriranno il razzismo. Suzy Weiss incontra la prima generazione che non si sposa, non fa sesso e ha il terrore di procreare

Spaventati da clima e razzismo, per molti millennial americani è «moralmente sbagliato fare figli»

Un risveglio politico nelle università americane non si nega ad alcun millennial e quando Rachel Diamond ebbe il suo, all’Arcadia University, lontano da mamma e papà conservatori, tutto le fu subito chiaro: non avrebbe mai avuto figli. Certo, «non avrei mai immaginato di diventare la ragazza immagine della sterilizzazione», ride intervistata da Suzy Weiss. L’indagine sull’“America’s Baby Bust” ospitata da Common Sense di Bari Weiss (la giornalista che lasciò il New York Times perché illiberale e che guida con una ormai celebre newsletter la rivolta contro l’ideologia woke) sta facendo impazzire i giornali inglesi e americani.

È il dietro le quinte senza fronzoli delle culle vuote in America: i millennial non fanno i figli. E non li fanno perché non li vogliono, trovano sia “moralmente sbagliato metterli al mondo”, e quando si innamorano decidono di sterilizzarsi. Per fare sesso in pace? No, per guadagnarsi la pecetta di childfree che è sinonimo oggi di una persona che vuole salvare il pianeta liberandolo dal problema di una prole che produrrà emissioni, soffrirà il razzismo e non potrà essere abortita in stati come il Texas. Tutto, tragicamente, vero.

A San Francisco più cani che bambini

Prima di ascoltare le storie dei millennial che non hanno figli ma hanno follower, che non hanno famiglia ma hanno Reddit, che non accudiscono neonati ma cani e gatti, un po’ di dati (riportati nel substack di Bari Weiss con tutte le fonti). Nel 2020 il numero dei decessi ha superato quello delle nascite in 25 stati, il tasso di matrimonio oggi è ai minimi storici (6,5 ogni 1.000 persone). E i millennial, in età da figli e matrimonio, rappresentano la prima generazione della storia a non avere una maggioranza di sposati (circa il 56 per cento), a vivere ancora con i propri genitori, e soprattutto a non fare sesso. Tra il 2008 e il 2018 è triplicato il numero di maschi che ammette di non averne fatto nell’ultimo anno. I giovani che scelgono New York come città della vita non hanno figli. E a San Francisco ci sono più cani che bambini.

Millennial senza figli, c’è l’apocalisse climatica

Sono innumerevoli i sondaggi, le indagini e gli articoli usciti negli ultimissimi anni per inquadrare il fenomeno e la vera domanda alla base della denatalità. Che – al netto delle solite variabili legate a costi e lavoro – non è più “come faccio ad avere o non avere figli” ma “perché mai dovrei farne uno?”. Come si è passati dalla vita organizzata sulla procreazione alla battaglia del post-femminismo per avere tutto, conciliare lavoro, carriera, vita pubblica e di coppia con i bambini, all’eliminazione di questi ultimi? Il capovolgimento non è avvenuto per caso. La crociata per ricordare che la fine incombe e non è il momento per poltrire e fare figli (ben condotta da testate come il New Yorker o personalità come Alexandria Ocasio-Cortez) ha attecchito: secondo i sondaggi più recenti il 39 per cento della Generazione Z esita a procreare per paura dell’apocalisse climatica; uno studio del Michigan rivela che oltre un quarto degli adulti non ha figli per scelta; una nuova ricerca dell’Institute of Family Studies ha scoperto che il desiderio di avere un figlio tra gli adulti è diminuito del 17 per cento dall’inizio della pandemia.

Isabel e il party di addio alle tube tra sushi e childfree

E veniamo ai millennial intervistati. Isabel, una 28enne del Texas, è così convinta che sia «moralmente sbagliato mettere al mondo un bambino», che ha deciso di non aspettare altro tempo per farsi sterilizzare, «con l’Heartbeat Bill in atto (la legge antiaborto del Texas, ndr), non posso correre il rischio di rimanere incinta e non essere in grado di abortire». Così si è prenotata una salpingectomia bilaterale laparoscopica (la rimozione di entrambe le tube di Falloppio) e ha organizzato una “celebrazione della sterilizzazione” in un locale di sushi con un sacco di amici e parenti tutti childfree, al grido di «non voglio sprecare la mia vita».

Darlene, 31 anni, del Colorado, ha rimosso le tube 8 mesi fa. «La mia generazione è molto consapevole dei modi in cui i nostri genitori ci hanno traumatizzato», dice raccontando che sua mamma fumava erba e il papà era spesso via per lavoro. Il suo percorso di sterilizzazione è iniziato a 21 anni (i medici sono restii a sterilizzare donne così giovani) e trova ingiusto che sia stato così lungo mentre un suo amico e coetaneo ha ottenuto la vasectomia prima e ben più facilmente. Dice che anche le sue due sorelle più piccole stanno seguendo il suo esempio.

Cameron e la vasectomia per paura del razzismo

Su Reddit si trova tutto, medici disposti alla sterilizzazione, guide, reti “childfree” e “antinatalism”. C’è anche Rachel Diamond, il volto simbolo dei millennial senza figli. A “presentarla” al social e alla sua «nuova famiglia di persone contrarie alla creazione di famiglie» è stato il suo fidanzato Cameron, di 33 anni. «Ho richiesto una vasectomia a 24 e a 26 anni» prima che Rachel venisse sterilizzata: «Ci stavamo provando da molto tempo», racconta del percorso per non avere più bambini proprio come si parla di provare ad avere un bambino.

Prima della sua rinascita progressista all’università, Rachel aveva sempre pensato che avrebbe avuto una famiglia tutta sua. Poi, dopo la laurea, un terapista durante una seduta online «le ha fatto capire che essere stata sculacciata da bambina era stato profondamente traumatico e che le faceva temere figure autoritarie come suo padre. Ha deciso che non avrebbe mai voluto esserlo lei stessa. Mai e poi mai». Oggi Rachel e Cameron vivono con un coinquilino e un pitbull con “bisogni speciali” («ha paura degli altri cani»). Si sono incontrati sette anni fa su eHarmony, e a proposito di appuntamenti virtuali, oggi le app di dating si sono attrezzate per venire incontro a giovani come loro, cioè fornendo la possibilità di spuntare opzioni per indicare se “vuoi”, “non vuoi” o “sei aperto” all’idea di avere figli e rimuovere dal feed persone che ne hanno. Una delle motivazioni più addotte per non avere figli, insieme a quella del cambiamento climatico, è il razzismo.

Sophia, 19 anni, sterilizzata e vergine

Il fidanzato di Rachel è nero, lei bianca, non hanno alcuna intenzione di sapere come sarebbe terribile la vita di bambini birazzali nell’America di oggi: «Non sarei in grado di dire “capisco” se tornassero a casa da scuola e fossero stati vittime di bullismo per i loro capelli o il colore della pelle – dice Cameron a Weiss –. Ho avuto una ragazza che mi ha lasciato perché non voleva affrontare il razzismo nei confronti di chi esce con un ragazzo di colore e ha detto che se avessimo avuto figli non avrebbe saputo cosa fare con i capelli da ragazza nera». Non si preoccupano di lasciare una loro eredità nel mondo, queste «sono cose da colonizzatori».

Sophia, 19 anni, dopo aver lasciato la «cultura tossica» del cristianesimo ha chiesto e ottenuto da un medico canadese l’autorizzazione per un intervento di sterilizzazione. Il quale non le ha chiesto nulla della sua vita sessuale, «sono vergine, ed ero preoccupata che mi mandasse a fare sesso prima che accettasse di sterilizzarmi». Ha sempre odiato fare la babysitter e non crede che a vent’anni le verrà voglia di fare figli, «non ha senso rimpiangere ciò che non puoi cambiare». Chelsea, 25 anni di Sacramento, ha detto alla giornalista che sta pensando alla rimozione delle tube senza rimpianti perché i ragazzi «la disgustano». «Cosa c’è da rimpiangere?» scrivono gli utenti su Reddit, « Che sarò troppo felice? Troppo libero?».

L’era post-genitore e i Tik Tok di Rachel

Secondo Clay Routledge, psicologo della North Dakota State University c’è una scuola di pensiero in crescita tra i giovani secondo la quale il problema non è questa o quell’ingiustizia, ma sono gli esseri umani. Qualcosa che ha a che fare non solo con l’inquinamento ma con la convinzione ferrea che all’umano sia impossibile migliorare le cose, «che il futuro non sia un buon investimento», «questa generazione ha la sensazione che gli umani siano stati un errore». Il sogno di un mondo post-genitore, preconizzato dalla studiosa Sophie Lewis nel suo Full Surrogacy Now: Feminism Against Family (dove definisce la famiglia una microfabbrica di debitori che fa schifo e la gravidanza qualcosa contro cui lottare), sembra avere trovato uno strano humus in questa generazione col sogno non più di una famiglia ma di una sorta di comune senza vagiti, conflitti ed emissioni.

Su Tik Tok Rachel continua a sfornare clip sulla sua vita fighissima e senza figli. Cinque mesi fa ha avuto la sua sterilizzazione e può vantare oggi 64 mila follower.

Foto di Dan Russo su Unsplash

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