Le crisi nel mondo non si risolvono con le prediche

L'illusoria idea americana di mettere a posto le contraddizioni mondiali con lo spirito universalistico anziché con la diplomazia, le mire della Turchia e quelle dalla Cina nel Mar Rosso. Rassegna ragionata dal web

Sul Sussidiario Giulio Sapelli scrive: «Così via via le relazioni internazionali si sono trasformate in relazioni in cui l’egemonia non si coniuga più con una leadership mondiale in grado di essere tale: ossia leader perché in grado non di dominare, ma di dirigere. E dirigere – e non solo su scala internazionale – vuol dire promuovere alleanze e inclusione via via di nuove potenze nel gioco di potenza. È proprio quello che oggi non accade con gli Usa e il loro unipolarismo rivestito dei diritti umani che giustificano guerre sanguinose e distruzioni di Stati che possono poi ricostruirsi solo come nemici e generatori delle pulsioni genocidarie settarie che hanno l’Africa come epicentro e il Grande Medio Oriente come cornucopia teologica infinita. La dimostrazione di ciò è nel recente ingresso nei Brics delle potenze petrolifere, accompagnate dall’Egitto (Germania dell’Africa) proprio mentre Ue e Usa profetizzano – su scala mondiale e propugnato da nuove possenti burocrazie celesti – il m...

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