L’alternativa di Parisi al frontismo caciarone

“Non disperdete il buonsenso del Cav.” è il titolo oggi dell’editoriale in prima pagina sul Foglio firmato da Giuliano Ferrara. L’ex direttore del Foglio invita il centrodestra a considerare con maggiore razionalità la proposta di Stefano Parisi appoggiata da Silvio Berlusconi.
Si avvicina infatti la convention (16-17 settembre) in cui Parisi esporrà le sue idee per “rigenerare il centrodestra” e, in queste settimane, sui giornali sono apparsi i distinguo di alcuni esponenti di Forza Italia e di alcuni potenziali alleati come Matteo Salvini della Lega Nord. «Tipi rozzi» attacca Ferrara, che hanno cercato, con una certa «malagrazia», di pensionare Berlusconi, sebbene – è il caso di Salvini – «non hanno con sé nemmeno tutta la base».
«Ma la scelta di Stefano Parisi – ragiona Ferrara – come federatore possibile di una coalizione liberale e popolare delle idee non nasce dal risentimento quanto dalla preoccupazione che tutto finisca in una versione pasticciata del lepenismo e del trumpismo. E questo è puro buonsenso».

LIBERALE E POPOLARE. Il problema ora è vedere se la proposta dell’ex candidato sindaco di Milano «avrà solo glamour mediatico o risulterà convincente per la sua qualità e le sue forze effettive che saprà mettere in moto». Simmetricamente a quello che ha fatto Renzi nel centrosinistra, smarcandosi e ponendosi in alternativa con una certa tradizione, così dovrà fare Parisi, suggerisce Ferrara. «Escogitare qualcosa di simile a parti rovesciate: una coalizione liberale e popolare vuol dire sostituire la sinistra democratica al governo del paese, non abbattere alla cieca il suo governo e i suoi simboli alleandosi con la peggiore demagogia nazionalista, antieuropea, etnicista e una punta razzista». Serve, insomma, «un’alternativa radicale al frontismo caciarone tributario del peggior populismo mediatico e del confusionismo salviniano».

Exit mobile version