La patata è sessista e Mr Potato perde gli attributi

Anche la Hasbro si converte al giocattolo gender neutral, perché «la patata tradizionale genera confusione nei bambini». Avete letto bene

Ai bambini piace vestire le patate, creano famiglie di patate, i bambini hanno bisogno di riconoscersi nelle patate con cui giocano, date ai bimbi la patata gender neutral così che possano decidere loro che sesso attribuire alle proprie patate.

Ma come si fa a restare seri davanti ai toni gravi utilizzati da chi in questi giorni sta letteralmente incensando l’iniziativa della Hasbro, l’azienda che dal 1952 produce le iconiche patate giocattolo (quelle che in Toy Story perdono occhi, orecchi, labbra)? La Hasbro ha dapprima annunciato che in nome dell’inclusività non produrrà più Mr o Mrs Potato, ma solo generiche Potato Head, dopo di che, ricevute migliaia di proteste ovviamente a mezzo twitter, ha assicurato i consumatori che il signore e la signora patata continueranno ad essere prodotti e venduti, così che ogni bambino possa continuare a creare la sua famiglia di patate aiutato da un kit di 42 pezzi. Occhiali, baffi, nasi, bocche, borsette, scarpe, mani da agganciare, come nella migliore tradizione, a un corpo a forma di patata “adulto” o “baby” ma realizzati con “plastica a base vegetale” e senza imballaggi di plastica.

Il tubero impegnato con gli Lgbtq

La patata impegnata che mira a relazionarsi con i bambini di oggi, cresciuti in famiglie ben diverse da quelle degli anni Settanta ha ricevuto gli applausi delle associazioni Lgbtq: «La cultura si è evoluta», ha proclamato Kimberly Boyd, vicepresidente e direttore generale di Hasbro a Fast Company. «I bambini vogliono poter rappresentare le proprie esperienze. Restare al marchio attuale con i titoli “Mr” e “Mrs” è limitante sia per quanto riguarda l’identità di genere che per la struttura familiare. I bambini creano piccole famiglie di patate perché stanno imparando cosa significa essere in una famiglia». Infatti il “set famiglia”, accanto all’assemblaggio di quella tradizionale etero (patata maschio, patata femmina e patatini), prevede anche l’accoppiata di genitori gay (due patate maschio) e lesbo (due patate femmine). Naturalmente nelle immagini animate usate da Hasbro per invitare a “creare la tua famiglia” le patate mixano spesso e volentieri accessori femminili e maschili, rossetti e baffoni: la transpatata, per capirci.

Progressisti alla frutta

La Fast Company ha lodato l’approccio «intelligente» che evita la costruzione di una «struttura familiare normativa» (sic) e «consente ai bambini di proiettare le proprie idee su genere, sessualità e famiglia sul giocattolo, senza necessariamente offendere i genitori che magari hanno idee più conservatrici». Una patata tradizionale infatti può «creare confusione per i bambini che vivono in ambienti progressisti, dove sono esposti a molte strutture familiari diverse». Ora i progressisti stanno dileggiando il Conservative Political Action Conference, dove molti repubblicani hanno messo a tema la cancel culture va da sé citando anche l’affaire della patata, difendendo la Hasbro magnanima che non “cancella” la patata maschio e femmina dagli scaffali, ma anche il ritiro dal commercio di sei libri del Dr Seuss («ne resteranno altre tre dozzine sugli scaffali») o i disclaimer della Disney sui Muppets («che però non sono stati eliminati dalla piattaforma»): alla fine, è la tesi, se la gente ha paura di una cultura che evolve è colpa di Trump. E te pareva.

La patata senza sesso come Barbie

Dopo aver scoperto che regalare bambole e pentolini a una bambina significa avere una «visione ipersemplificata incasellata in uno stereotipo» di una figlia. Dopo che Barbie è passata dalle “Carriere iconiche”, che vestono i panni della Nasa o la divisa di volo dell’Esa per rafforzare l’empowement femminile alle Creatable world, Barbie senza sesso, senza stereotipi di genere, senza etichette tutte mix and match e gender-fluid. Dopo che l’omino di pan di zenzero, affiancato all’inizio da una omina di pan di zenzero, ha perso gli attributi diventando un molto più rispettabile “Gingerbread Gender Neutral Person”. Dopo che l’attivissima associazione Let Toys Be Toys è riuscita a far soccombere al politicamente “gender” corretto catene come Marks & Spencer, ora tocca alla patata, perché la cultura evolve. Ma pure l’Ufficio Complicazioni Cose gender.

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