La “leaderizzazione” che mette a repentaglio i partiti (non solo il defunto terzo polo)

Da destra a sinistra, le forze politiche tendono sempre più ad affidarsi esclusivamente al successo dei rispettivi capi. Che però, quando affondano o “divorziano”, trascinano tutto giù con sé

A cosa servono oggi i partiti? È una domanda sempre più difficile da rispondere per chi segue la politica italiana. L’ultima paradigmatica vicenda dello stato gassoso della politica arriva dalla crisi del terzo polo, un raggruppamento incapace di farsi partito. Nelle escandescenze di Matteo Renzi e Carlo Calenda ci sono molti risvolti istituzionali, politici, culturali e finanche psichiatrici della politica moderna. Sono due leadership che per sovrapposizione politica si sono fuse a freddo in una lista elettorale. Le convenienze reciproche hanno fatto accantonare per pochi mesi divergenze caratteriali già evidenti fin dal principio nonostante una uniformità sostanziale in termini di proposta politica. Ma è il post elezioni la cartina di tornasole più interessante e cioè l’incapacità di due movimenti personali con lo stesso programma elettorale di trasformarsi in partito.
Agisce, comunica, sceglie
Perché? Fondamentalmente perché nessuno nel...

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