Il declino dell’Italia in questi 30 anni di Mani pulite. Cosa c’è nel nuovo numero di Tempi

Guida ai contenuti del mensile di gennaio 2022. In copertina il mesto tramonto della stagione forcaiola che doveva rivoluzionare il paese e invece lo ha affossato

“Mani pulite, mani legate”: così recita il titolo di copertina del numero di Tempi di gennaio 2022, perché oggi, mentre l’inchiesta divenuta nota come Tangentopoli compie 30 anni, è ormai evidente l’inglorioso tramonto della «rivoluzione che doveva proiettare l’Italia nel futuro e invece ha finito per ingessarne ogni ripresa, libertà e sviluppo». A “celebrare” Mani pulite come una storia “conclusa ma non risolta” sono in un ampio servizio nel mensile Lodovico Festa (sullo scandalo Palamara e il flop del processo Eni come mesti suggelli della fine della stagione forcaiola), Lorenzo Castellani (sulla politica azzoppata da trent’anni di populismo giudiziario e conseguente tecnocrazia) e Goffredo Buccini (intervistato da Peppe Rinaldi sul suo libro che racconta la mitologia dei “puri contro i corrotti” colpevolmente costruita dai media).

Nel numero di gennaio 2022, inoltre, fanno il loro esordio nella tribù di Tempi monsignor Massimo Camisasca in dialogo con i lettori (il vescovo si espone subito senza reticenze sulla delicata situazione di Comunione e Liberazione dopo il decreto vaticano che ne ha imposto il cambio dei vertici) e l’amico Fabio Cavallari, lo scrittore bertinottiano che qualche anno fa ebbe la vita stravolta dal nostro Luigi Amicone. Infatti, più che un esordio, il suo è un grande ritorno. Ritorno col botto, visto che il primo bersaglio della sua “ascia nel cuore” è Walter Veltroni con la sua vellutata narrazione studiata per sdoganare l’industria della fecondazione artificiale.

Ma i fuochi d’artificio di Tempi di gennaio 2022 non sono finiti. Giorgia Meloni racconta al direttore Emanuele Boffi perché il partito conservatore da lei immaginato «sarebbe maggioritario in Italia». Giancarlo Cesana spinge a riflettere sull’afasia della scienza rispetto alla enorme emergenza che si sta manifestando ovunque nel mondo – aggravata da Covid e lockdown – riguardo alla salute mentale dei giovani. Alan Patarga spiega con numeri e fatti come, a vent’anni dal suo ingresso nel Wto, è giunto il tempo della resa dei conti con la Cina e con la sua economia “aperta” soltanto a parole. Ma anche nel democratico Occidente non mancano ipocrisie a riguardo della “libertà”: ne è prova suprema il vero e proprio assalto in corso contro l’obiezione di coscienza, su cui Caterina Giojelli interroga Hermann Geissler, direttore del Centro internazionale degli amici di Newman. E sempre a proposito di persecuzioni, il nuovo numero del mensile ospita anche quest’anno la drammatica mappa dell’odio contro i cristiani nel mondo compilata da Open Doors (disponibile nella versione digitale a partire da mercoledì 19 gennaio), con una agghiacciante testimonianza dall’Iraq. Poi ci sono i 50 anni dalla morte di Dino Buzzati raccontati da Piero Vietti in dialogo con Lorenzo Viganò, e Leone Grotti sugli scacchi, il gioco più antico del mondo stravolto da Google.

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Tutto questo e molto altro nel nuovo numero di Tempi. In attesa che il mensile di gennaio 2022 arrivi nelle loro case, gli abbonati a Tempi possono già sfogliare la rivista in formato digitale nell’area riservata del sito.

I lettori non ancora abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito (a proposito: scopri perché abbonarsi conviene, e perché fino al prossimo 31 gennaio conviene ancora di più).

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