L’America malata di woke ha in sé gli anticorpi per guarire

Singoli uomini, singole libertà, amicizie creative, istituzioni e gruppi intermedi negli Stati Uniti sembrano pronti a combattere una battaglia culturale per la sopravvivenza. Breve rassegna di segnali confortanti

Nella Lower Manhattan, dove si trovano Wall Street e le piscine della “assenza che riflette”, splendido esempio di architettura contemporanea per ricordare la tragedia dell’11/9 del 2001, dai palazzi signorili escono sempre cani. Al guinzaglio, in braccio, in passeggino, vestiti alle volte più dei padroni, i cani sono i veri protagonisti della vita quotidiana, adorati come figli, che spesso non ci sono. Non per nulla, stanno costruendo ora un grattacielo di 70 piani con solo monolocali. Le famiglie, viste così, sembrano in via d’estinzione.

Segnali contrastanti sul declino culturale in America

I critici dicono che, tra la decrescita demografica degli anni passati e la policy DEI (Diversità, Eguaglianza, Inclusione) che determina l’intera educazione con i suoi dogmi politicamente corretti, gli Stati Uniti siano alla fine del loro percorso di guida dell’Occidente. Come Roma antica, l’America tramonterà per colpa propria. Alcuni tracciano già le genealogie che hanno portato alla fine: è stata colpa del postmodernismo europeo? O del marxismo critico importato qui dagli studiosi della scuola di Francoforte perseguitati dal nazismo? Oppure è stata la tecnocrazia e l’uso sistematico delle statistiche per decidere di ogni cosa? O è semplicemente il destino del capitalismo?

Forse finirà davvero così e allora sarà possibile fare tutte le analisi storiche, ma per ora ci sono tanti segnali contrastanti. E la storia non è fatta di correnti di pensiero ma di esseri umani liberi, capaci di agire da soli e in gruppo.

Studenti e prof. stufi del politicamente corretto

La situazione è più variegata di quanto non sembri da lontano. Due professori amici, di sinistra e di università importanti, mi dicono che della policy DEI non ne possono più. I temi saranno pure giusti, ma è diventata una follia. Sperano che passi. Una professoressa protestante mi racconta che i ragazzi, quando entrano un po’ in confidenza, si fanno beffe del politicamente corretto e dell’ipocrisia di chi lo sostiene, le cui azioni sono sempre molto lontane dalle dichiarazioni. Secondo lei, metà dei colleghi e più della metà degli studenti sa che tutto ciò è assurdo. Non lo dice per paura, come insegna la teoria della spirale del silenzio, ma in segreto manifesta le proprie opinioni e, sempre più, le esprimerà nelle urne.

Se poi uscite dalle grandi città costiere, la situazione è diversa. Indianapolis è la capitale dell’Indiana, del Midwest, la grande America di industrie, grano, basket e Bibbia. La città è cresciuta di 400.000 abitanti, cioè del 50 per cento, in pochissimi anni. Un professore cattolico che insegna lì mi dice che secondo lui l’apice della parabola della policy DEI è già passato. 

Chiese piene, Gop in crescita, figli in aumento

A proposito di cattolici, le chiese in tutti gli Stati Uniti sono abbastanza piene anche durante la settimana e molto piene, soprattutto di bambini, alla domenica. Le statistiche dicono che i preti cattolici sono la metà di quelli del 1945, ma in compenso i laici cattolici sono 25 milioni di più (il totale è di 66 milioni). Nelle chiese i laici introducono le messe, danno gli avvisi, spiegano come verranno usati soldi. È davvero un declino?

Alle elezioni di midterm la valanga rossa, cioè repubblicana, non c’è stata per molti motivi, tra cui l’insistenza di Trump sulla “vittoria rubata” delle presidenziali del 2020, a cui nessuno crede. Ma i repubblicani, che contestano la cultura woke, hanno comunque preso 3 milioni di voti in più (su 105 milioni di votanti) e l’impressione generale è che siano in grande vantaggio nel Paese, soprattutto se si riescono a togliere dalle secche del disappunto di Trump per la sconfitta subita e se Elon Musk continua a dimostrare quanto l’opinione pubblica su Twitter sia stata manipolata negli ultimi dieci anni. Per gli amanti delle statistiche, anche il tasso di natalità è tornato a crescere nel 2021, dopo 7 anni.

Insomma, bisogna stare attenti a non pre-giudicare la storia. I singoli uomini, le singole libertà, le amicizie creative, le istituzioni e i gruppi intermedi negli Stati Uniti sembrano pronti a combattere una battaglia culturale per la sopravvivenza. E non bisogna mai dare per finiti gli eredi della tradizione calvinista più coraggiosa ed estremista che sia mai esistita. Vedremo come andrà a finire, ma forse occorrerà riscrivere le genealogie di morte già annunciata.

Foto diJonathan Simcoe su Unsplash

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