Vaticano massone. E le prove? Vabbè quelle non ci sono

Spiace prendersela di nuovo con Alberto Statera, ma il Correttore di bozze deve fare il suo mestiere, che è appunto avvertire i giornalisti quando esprimono la loro indipendenza fuori dal vasino. E ultimamente Statera – il Correttore di bozze lo scrive con il rispetto che si dove a un uomo abituato a designarsi come «noi di Repubblica» – deve essere in preda alla temibile minzione imperiosa, visto che la fa un po’ dove gli capita.

Oggi per esempio ricopre di lodi sperticate il libro Vaticano massone, edito da Piemme e scritto dai giornalisti Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti. Come è intuibile, il volume tratta di «potere e affari, il patto segreto tra Vaticano e Massoneria». Ma pur riconoscendo che «il tema, naturalmente, si presta di per sé all’accusa di complottismo, di insana volontà di vedere ovunque trame segrete e cospirazioni», Statera non si fa fermare dalle perplessità e celebra devotamente le tesi dei colleghi. Quando si tratta di spezzare le corna ai preti, non c’è laico dubbio che tenga.

Qualche esitazione, per la verità, il Correttore di bozze al posto di Statera ce l’avrebbe avuta. Ferruccio Pinotti, per dirne una, è un altro che ha problemi evidenti di minzione. Sebbene la sua, più che imperiosa, parrebbe essere ossessiva: basta una rapida visita al suo sito internet per rendersi conto che il Ferruccio la fa sì fuori dal vasino, ma sempre nello stesso posto. Indovinate quale. Il Correttore di bozze vi dà un aiutino, ecco i titoli dei post che compaiono in homepage, nell’ordine: “Monti si confessa” (intervista all’ex premier), “La ‘Sanità di Dio’” (foto di Formigoni, e uno), “Wojtyla segreto” (poteva essere in chiaro?), “Perché Comunione e Liberazione è la lobby del Terzo Millennio” (e due), “Intervista a Ferruccio Pinotti” (su Cl, e tre), “Cl e la crisi di Silvio” (e quattro), “Cl: obiettivo Expo” (e cinque), “Quell’alleanza tra Cl e la Padania” (e sei), “Comunione e Liberazione Spa” (e sette, ma solo perché è finita la barra dello scroll).

Bè, se è così fissato almeno sarà bene informato, deve aver pensato Statera, probabilmente ignorando che Pinotti un paio di anni fa ha scritto un libro per dimostrare che Cl è «più potente dell’Opus Dei, più efficiente della massoneria, più “connessa” di Confindustria» (detto da uno che lavora al magazine del Corriere della Sera il concetto appare un tantino forzato), prevedendo che il movimento avrebbe avuto presto «il prossimo papa e il prossimo premier». E cioè Angelo Scola e Giulio Tremonti. Ehm.

Ma appunto, adesso basta con i dubbi. Passiamo senza ulteriori indugi alla minzione. Ecco cosa riesce a sostenere Statera in collaborazione con Pinotti e Galeazzi.

Innanzitutto dovete sapere che «durante il pontificato di Ratzinger è cresciuto in Vaticano il potere dei gruppi integralisti in lotta tra loro, come Opus Dei, Comunione e Liberazione, Focolarini, Legionari di Cristo, che si sono contesi il controllo delle finanze e dello Ior». La pedofilia invece se la sono divisa equamente? Questo non si sa. Però salta fuori che «nella finanza cattolica l’Opus Dei non conta molto perché a contare è la massoneria». La quale tesi è difficilmente sostenibile senza falsificare la precedente. Ma a noi di Repubblica Popper e Hegel ci fanno un baffo, tanto più se a «rivelare» certe segrete trame è «l’ex banchiere Cesare Geronzi, intimo del cardinal Bertone, il quale raramente parla a caso». E soprattutto c’è il dogma dell’infallibilità.

Le due cose, perciò, sono talmente vere e false entrambe contemporaneamente che a Statera a un certo punto sorge spontanea una domanda. Anzi due. Ovviamente in contraddizione. Ovvero: «È sostenibile la tesi che lo strapotere dei gruppi integralisti abbia originato come reazione la sua elezione (di Bergoglio, ndr) al trono di Pietro? O che sia invece frutto di un patto tra massoneria e gruppi della destra cattolica?». Purtroppo, risponde Statera, «nel libro di Galeazzi e Pinotti non troverete una risposta certa». Ma in compenso troverete altre certezze altrettanto importanti. Per esempio questa: «Che fosse fumo di Satana o aria salubre quella respirata in conclave, i Gran Maestri delle tante massonerie italiane sembrano concordi nell’entusiasmo per l’avvento di Francesco. Uno per tutti: “Con Papa Francesco nulla sarà più come prima. Chiara la scelta di fraternità per una Chiesa del dialogo, non contaminata dalle logiche e dalle tentazioni del potere temporale”. Firmato: Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia». E un gran maestro della massoneria che fa la predica sul potere al Papa naturalmente merita da Statera tutta la fiducia possibile. Come un Pinotti che dà lezioni di complottismo a «noi di Repubblica».

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