Ucraina. Bakhmut è un «inferno», i russi continuano ad avanzare

L'esercito di Mosca è sempre più vicino alla conquista della città e avanza anche nel nord-est verso Kupiansk. Zelensky, in difficoltà, rimuove il comandante delle truppe nel Donbass

Si sta avvicinando alle fasi finali la battaglia per Bakhmut, nel Donbass, dove i russi continuano ad avanzare nonostante le perdite. Il comandante delle forze di terra ucraine, il colonnello Oleksandr Syrskyi, ha definito la situazione «estremamente tesa». Anche il presidente Volodymyr Zelensky, tornando a chiedere ai paesi Nato gli F-16, ha concesso che resistere «è sempre più dura».

«L’inferno di Bakhmut»

Ma secondo un soldato che combatte al fronte, intervistato dalla Cnn, «la situazione è infernale, di gran lunga peggiore rispetto a quanto si dice». Solamente due strade, una delle quali sotto il costante fuoco dell’esercito russo, permettono ormai di rifornire i soldati di Kiev e di assicurare le rotazioni al fronte. «Quando il nemico le prenderà» resterà soltanto la ritirata.

Fino a quando l’accerchiamento non sarà completo, anche se gli Stati Uniti non sono d’accordo, Kiev continuerà a difendere Bakhmut. «Se ci ritiriamo da ogni insediamento sotto minaccia di accerchiamento, possiamo perdere molto», ha dichiarato in un’intervista ai media ucraini il segretario del Comitato per la sicurezza nazionale, Roman Kostenko, giustificando la difesa a oltranza della città «per infliggere il massimo delle perdite al nemico. È una decisione militare».

I russi si avvicinano a Kupiansk

L’esercito di Kiev non è in difficoltà solo a Bakhmut. I russi si stanno riavvicinando anche al confine con la provincia di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina, dove l’obiettivo è la conquista di Kupiansk, snodo ferroviario strategico perso a settembre durante la controffensiva ucraina.

Se la Russia «riuscisse a respingere le forze ucraine a ovest del fiume Oskil», scrive l’Associated Press, potrebbe fortificare il controllo della regione di Luhansk e poi «procedere verso sud, dove i confini delle regioni di Luhansk e Donetsk si incontrano».

L’Ucraina è in grande difficoltà

Che l’esercito di Kiev sia in difficoltà nel Donbass è dimostrato anche dal fatto che Zelensky ha appena licenziato il generale Eduard Mykhailovych Moskalyvov, il comandante della task force dell’Est, il gruppo speciale congiunto che opera nel Donbass. La rimozione è stata effettuata per decreto e annunciata con un comunicato di appena una riga: nessuna spiegazione è stata offerta dal presidente ucraino. I giornali locali non hanno neanche dato la notizia, oscurata perfino dagli account social del gruppo speciale.

Secondo Repubblica, «la sua uscita di scena, con quella nota secca che non ne indica le ragioni e che ha avuto poca eco sui media ucraini, si può spiegare con l’insoddisfazione di Zelensky per come si sono messe le cose sul fronte orientale. A Bakhmut è una carneficina continua, dove i russi perdono sì cinquecento soldati al giorno, ma anche sul lato ucraino le vittime sono tantissime. E i mercenari della Wagner conquistano un villaggio al giorno».

Tre settimane fa, l’11 febbraio, era toccato al comandante Ruslan Dzyuba, vicecapo della Guardia nazionale, essere rimosso senza spiegazioni ufficiali.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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