Sui migranti Biden si dimostra «disumano» tanto quanto Trump

Anche il New York Times striglia il presidente democratico, che aveva promesso di discostarsi dal tycoon sulla gestione dell'immigrazione. Invece sta facendo come il repubblicano, se non peggio

Nelle fasi finali della campagna elettorale del 2020, Joe Biden attaccò frontalmente Donald Trump definendo le sue politiche sull’immigrazione «una vergogna morale e nazionale». Peccato che, punge il New York Times, le politiche del presidente democratico siano del tutto «simili» a quelle del tycoon, anche se meno efficaci nel fermare l’afflusso di irregolari.

Biden peggio del «disumano» Trump sui migranti

Nel 2020, sfruttando la pandemia, Trump utilizzò il Titolo 42 per negare l’ingresso di persone e beni negli Stati Uniti «per evitare la propagazione di malattie trasmissibili» da una parte e dall’altra per espellere sia i migranti alla frontiera sia quelli già residenti in altre città americane.

In campagna elettorale, da sfidante, Biden denunciò il «disumano» utilizzo del Titolo 42 ma quando si insediò alla Casa Bianca non lo eliminò, anzi ne allargò l’utilizzo. Quando nell’aprile 2022 il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie dichiarò terminata l’emergenza che giustificava l’uso del Titolo 42, Biden provò a cancellarlo ma i giudici bloccarono la misura.

L’aumento «drammatico» dei migranti

Domani il Titolo 42 andrà finalmente in pensione, ma i sostenitori democratici di Biden, che si sono sempre ritenuti più “buoni” dei repubblicani sul tema dell’immigrazione, sono rimasti scottati dal comportamento del presidente. Soprattutto perché le misure che entreranno in vigore da domani, «non sono così diverse» da quelle utilizzate da Trump per deportare più migranti possibile, sottolinea il Nyt.

L’obiettivo dei democratici è impedire l’ingresso negli Stati Uniti a decine di migliaia di migranti, riporta il Guardian. Verrà negato l’asilo al confine meridionale a tutte le persone che hanno attraversato almeno un paese prima di arrivare negli Usa, cioè a tutti i migranti di nazionalità diversa da quella messicana. Anche Trump cercò di approvare un regolamento simile, ma venne bloccato dai giudici.

Dal mese di dicembre gli ingressi irregolari negli Stati Uniti sono aumentati a una media di 8.600 al giorno. Secondo il governo americano, quando il Titolo 42 non potrà più essere invocato, saliranno a 11.000-13.000 al giorno. Un aumento «drammatico» a detta dell’amministrazione democratica.

Gli attivisti fanno causa a Biden

L’American Civil Liberties Union (Aclu) ha già detto che farà ricorso contro l’amministrazione Biden, che pure permetterà ogni mese a 30 mila cubani, haitiani, venezuelani e nicaraguensi di richiedere l’asilo. I migranti che cercano di attraversare il confine con il Messico, invece, potranno prenotare un appuntamento con funzionari americani per uno screening preventivo attraverso l’app Cbp One, ma secondo gli attivisti l’applicazione garantisce pochissimi posti per le interviste.

Biden si trova tra due fuochi: da una parte i sostenitori democratici che lo accusano di essere come Trump. Dall’altro i governatori repubblicani, come Greg Abbott in Texas, che gli rimproverano di non fare abbastanza per bloccare i flussi e minacciano di spedire migliaia di migranti irregolari in Stati governati dai democratici.

Trump vola nei sondaggi

Secondo un recente sondaggio targato Washington Post-Abc News, Biden è considerato «troppo vecchio» per un secondo mandato presidenziale. Il 44% degli intervistati voterebbe dunque Trump, mentre solo il 38% sceglierebbero il democratico. L’approvazione dell’amministrazione Biden è scesa al 36% (a febbraio era al 42%), addirittura al 26% se si considerano solo le opinioni degli under 30.

Ecco perché il 58% degli elettori democratici vorrebbe che il partito scegliesse un candidato diverso da Biden. Il pasticcio sull’immigrazione non aiuterà certo il presidente uscente.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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