Siria, Del Ponte (Onu): «Governo e ribelli hanno commesso crimini peggiori di quelli perpetrati in Bosnia e Kosovo»

Le parole del commissario Onu sembrano cadere nel vuoto in un momento in cui l'attenzione internazionale si è spostata sull'Ucraina. «Non ci sono buoni e cattivi»

La Siria è peggio dell’ex Jugoslavia: «I crimini commessi in questo conflitto sono assai più gravi di quelli perpetrati in Bosnia e Kosovo per modalità e tipologia delle vittime». Lo ha detto Carla Del Ponte, ex procuratore del Tribunale penale internazionale per il conflitto jugoslavo e ora esponente della commissione d’inchiesta Onu sui crimini di guerra in Siria.

«NON ESISTONO BUONI E CATTIVI». Per Del Ponte i crimini commessi in questa guerra che va avanti da quasi tre anni e che verranno dettagliati in un rapporto che uscirà il prossimo 5 marzo «sono commessi da entrambe le parti, perché non esistono buoni e cattivi». Le sue parole però sembrano cadere nel vuoto in un momento in cui l’attenzione internazionale si è spostata sull’Ucraina.

ULTIMATUM AI TERRORISTI. Intanto la situazione nel paese si complica a causa dello scontro interno nel fronte jihadista anti-Assad. Domani scade l’ultimatum che Al Nusra, fazione legata ad Al Qaeda, ha dato ai rivali rinnegati dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante per presentarsi davanti a una corte islamica e appianare i problemi con Al Qaeda. Altrimenti, scatterà una guerra su vasta scala. Una prospettiva preoccupante, visto che nei primi due mesi del 2014 in scontri tra ribelli sono morte circa 3.300 persone.
Isis non ha annunciato cosa farà, ha preso tempo e si è ritirato da cinque città importanti nella provincia di Aleppo per ripiegare verso Raqqa, la roccaforte islamista dove è stata imposto il pagamento del tributo umiliante ai cristiani.

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