Più Colletta alimentare meno reddito di cittadinanza

Entrambi vogliono aiutare i bisognosi ma lo fanno con un'intelligenza delle cose molto diversa. Non bisogna «eliminare la povertà», bisogna aiutare i poveri

Anziché fantasticare sull’eliminazione della povertà grazie al reddito di cittadinanza, il ministro Luigi Di Maio dovrebbe fare la Colletta alimentare. L’occasione gli si presenterà sabato 24 novembre, giorno in cui i volontari del Banco Alimentare si troveranno davanti a 13 mila supermercati per chiedere agli italiani di fare un po’ di spesa per i più bisognosi.
Se contrappongo i due fatti non è solo per spirito polemico (c’è anche quello, ovvio, sono un mascalzone), ma soprattutto perché tra i due c’è un abisso di efficienza, intelligenza e “scopo”. Provo a spiegarmi. Colletta alimentare e reddito di cittadinanza mirano entrambi a dare un sostegno ai poveri, ma lo fanno in modi diametralmente opposti.

ASSISTENZIALISMO DI STATO

Il reddito di cittadinanza è una misura idiota sotto molto punti di vista. È assistenzialismo allo stato puro, sono gli 80 euro di Renzi moltiplicati per dieci, rivelano una concezione d’intervento politico figlia del Sessantotto (chi legge la rubrica di Giancarlo Cesana su Tempi capisce a cosa mi riferisco). Il reddito di cittadinanza produrrà solo disastri, non solo perché costerà (per ora) 10 miliardi di euro, ma perché favorirà il lavoro nero, come abbiamo scritto molte volte e come raccontato ieri benissimo dal sindaco di Crotone.

LAVORO NERO

“Grazie ai centri per l’impiego troveremo lavoro a chi non ce l’ha”, dicono. A parte il fatto che coi centri per l’impiego oggi trovano lavoro il 3 per cento dei disoccupati e renderli efficienti è impresa titanica, c’è da farsi qualche domanda se davvero accadrà questo. L’altro giorno sul Giornale di Brescia si raccontava che molti disoccupati iscritti ai centri ormai rifiutano ogni tipo di proposta, aspettando l’entrata in vigore del provvedimento grillino:

«Abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di no – racconta l’operatore -, sempre con la stessa motivazione: preferiamo aspettare il reddito di cittadinanza. In almeno due occasioni a fronte di un’offerta di lavoro proposta, mi è stato risposto che si sarebbe preferito aspettare qualche mese per incassare il reddito di cittadinanza dal momento che le cifre erano molto simili».

MANOVRA ELETTORALE

La verità la sanno tutti: il reddito di cittadinanza è una manovra elettoralistica del M5s in vista delle Europee per dare una risposta al proprio bacino di sostenitori (il Meridione). Nessuno troverà lavoro grazie ai centri per l’impiego, la gente sarà pagata per non lavorare o, peggio, sarà pagata mentre lavora in nero.

BENI ALIMENTARI, NON SOLDI

Il modo di agire del Banco alimentare rivela una logica opposta a quella del reddito di cittadinanza. Innanzitutto, di fronte a uno stato di necessità, quello che offre è un aiuto, non una soluzione temporanea. È una differenza non da poco. Se sei in una condizione di povertà, quel di cui hai bisogno è una mano per risollevarti, non un aiuto economico a tempo. Ti aiuto dandoti dei beni alimentari, non dei soldi. Ti aiuto dandoti un “pezzetto”, ma poi sta a te cercare un lavoro, rimetterti in moto, trovare un impiego.

VERA SUSSIDIARIETÀ

E, soprattutto, il Banco alimentare non mira a sconfiggere la povertà, ma ad aiutare i poveri. Per farlo, come detto, non solo non si sostituisce a loro, ma soprattutto non si sostituisce a chi quei bisognosi li conosce, entra in relazione con loro, li va a trovare a casa. Il Banco, infatti, organizza la Colletta, raccoglie gli alimenti, li stipa in magazzini, ma poi non li porta direttamente ai poveri. Per fare questo si “appoggia” a tutti quegli enti caritativi che esistono nel nostro paese (le dame della san Vincenzo, la Caritas, i Banchi di solidarietà…) che si interfacciano direttamente con quei bisognosi sui vari territori. Non elargisce una mancia, offre un sostegno a chi è già in relazione con loro. Una vera logica sussidiaria, che anche gli statalisti grillini dovrebbero imparare. Non è un caso che lo slogan del Banco non è «aboliremo la povertà» (Di Maio dixit), ma «condividere i bisogni per condividere il senso della vita». Tutto un altro pianeta.

RISULTATI

I grillini dovrebbero imparare questa logica anche perché dà dei risultati. Solo l’anno scorso, per citare il dato più recente, sono state raccolte 8.200 tonnellate di alimenti grazie alla generosità di 5 milioni e mezzo di italiani. Sono ventuno anni che si svolge la Colletta e ogni anno è un successo che è stato confermato anche nei periodi di crisi. Merito degli italiani, che sono un popolo generoso, e merito di un ente benefico che s’è inventato un modo intelligente per dare una risposta concreta a un bisogno reale. Tutto il contrario del dannoso assistenzialismo grillino.

Foto Ansa

Exit mobile version