Ondata di attacchi antisemiti in Europa e America. Ma l’Italia pensa al Ddl Zan

Da New York a Londra, dal Canada alla Germania si registra una impennata dei crimini d'odio verso gli ebrei. Qui invece è "emergenza omobilesbotransfobia"

Cessato il fuoco tra Israele e Hamas, negli Stati Uniti si moltiplicano i casi di attacchi antisemiti. Giovedì scorso a Times Square, dove le proteste sono degenerate in scontri tra manifestanti filo-israeliani e filo-palestinesi, Joseph Borgen, ebreo di 29 anni, è stato preso a pugni, calci, accecato con lo spray al peperoncino.

Un assalto improvviso: camminava per strada diretto alla manifestazione pro-Israele quando Waseem Awawdeh lo ha aggredito urlando «sporco ebreo», «fuck Israele, Hamas vi ucciderà tutti». Arrestato, il 23enne dalla sua cella promette «lo rifarei». Non era solo: la polizia cerca altre quattro persone che avrebbero preso parte al pestaggio. Nello stesso momento due ebrei che avevano prestato servizio anni fa nell’esercito israeliano sono stati caricati da una ventina di manifestanti filo-palestinesi. Sempre a New York il calciatore Luca Lewis è stato fermato da un gruppo di filo-palestinesi che hanno iniziato a chiedergli quale fosse la sua provenienza e se fosse ebreo.

Pestaggi da Ny a Los Angeles

A Los Angeles un gruppo di ebrei è stato aggredito fuori da un ristorante di sushi da uomini che sventolavano bandiere filo-palestinesi. Passavano in auto quando notando i cinque amici al tavolo hanno iniziato a urlare insulti e lanciare bottiglie. Racconta una testimone che gli uomini sono scesi dall’auto, hanno raggiunto il tavolo dei vicini e hanno iniziato a picchiarli chiedendo «chi è ebreo?», «morte a Israele», «Israele uccide i bambini». Un video visionato dalla Cnn mostra gli aggressori vestiti di nero accanirsi con calci e pugni su un uomo. Nel distretto di Fairfax un ebreo ortodosso è stato inseguito da due auto che sventolavano bandiere palestinesi e cercavano di investirlo gridando «Allahu Akbar». A Chicago la polizia sta indagando su un attacco alla sinagoga di Skokie: il video di sorveglianza mostra alcuni uomini sfondare i vetri e lasciare un cartello “Freedom for Palestine”. Vandalizzate anche le sinagoghe di Tucson e Salt Lake.

17 mila tweet «Hitler aveva ragione»

L’Anti-Defamation League afferma che le segnalazioni di attacchi antisemiti sono aumentate del 63 per cento, «193 segnalazioni nella settimana seguente allo scoppio del conflitto in Israele». Tra il 7 e il 14 maggio si sono contati oltre 17 mila tweet con la frase «Hitler aveva ragione» e varianti. Tutto mentre al grido «non possiamo avere la stessa linea di Trump» Alexandra Ocasio-Cortez, che definisce Israele «uno Stato di apartheid non democratico», invita Biden a «boicottaggio, disinvestimenti e sanzioni» contro Israele. «I recenti attacchi alle comunità ebraiche sono spregevoli e devono fermarsi. Condanno questo odioso comportamento a casa nostra e all’estero», ha twittato il presidente americano.

Antisemitismo da Londra al Canada

A Londra una carovana di auto ha sfrecciato nei quartieri ebraici, le persone a bordo agitavano bandiere della Palestina e urlavano al megafono «Fuck Jews», «stuprate le loro figlie». Aggredito il rabbino di Chigwell Rafi Goodwin: dopo aver vandalizzato la sua auto due adolescenti lo hanno colpito con oggetti contundenti fino a mandarlo in ospedale. Sono 63 gli episodi antisemiti contati in una manciata di giorni contro ebrei e sinagoghe inglesiA Montreal veicoli «a caccia di ebrei», assalti al consolato israeliano e sassaiole contro i manifestanti filo-israeliani hanno dato inizio a un’escalation di violenze. A Toronto bandiere con la stella di David sono state ricoperte di svastiche e in centro hanno sfilato persone con i cartelli che equiparavano Israele alla Germania nazista.

Germania e Gerusalemme Est

Proprio in Germania a Bonn, Dusseldorf, Munster, ci sono state marce verso le sinagoghe, lanci di pietre contro i vetri, bandiere israeliane date alle fiamme. Nei giorni seguenti alle manifestazioni dell’11 maggio la polizia tedesca ha fermato gruppi di giovani adolescenti di soli 15 anni. A Dusseldorf sono stati incendiati bidoni della spazzatura accanto alla lapide che ricorda la distruzione della Grande Sinagoga durante la Notte dei Cristalli. A Berlino una giornalista israeliana è stata aggredita nel corso di una manifestazione. La Germania ha registrato un aumento del 13 per cento dei crimini antisemiti, 2.275 casi solo nel 2020, sei al giorno. In Francia, maglia nera in Europa per antisemitismo, durante le manifestazioni pro Palestina sono stati intonati canti antisemiti e slogan “Morte a Israele”. 

Lunedì a Gerusalemme Est un 17enne palestinese ha accoltellato due ventenni israeliani alla fermata di un tram. Il ragazzo ha colpito le vittime ed è stato ucciso dalla polizia nei pressi di Sheikh Jarrath, il quartiere emblema della “città occupata” e della guerra con Hamas, dove l’ordine di sfratto di alcune famiglie palestinesi durante il Ramadan ha innescato il sanguinoso conflitto durato 11 giorni e sospeso, il 20 maggio scorso, con la tregua mediata dall’Egitto. I video dell’aggressione mostrano uno dei due israeliani, un soldato in uniforme dell’areonautica, cadere in ginocchio, il coltello piantato dentro la schiena

E in Italia? Omobitransfobia

Ovunque, dagli Stati Uniti all’Europa, si grida all’emergenza crimini d’odio, odio antisemita, odio per gli ebrei. E in Italia? In Italia è emergenza omobitransfobia. Secondo il Dipartimento di pubblica sicurezza all’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa nel 2019 sono stati 969 i reati con matrice discriminatoria, 726 afferenti a razzismo e xenofobia, antisemitismo e religione. In 234 casi si tratta di reati di incitamento alla violenza, seguito da aggressione fisica (191). Casi di aggressione fisica legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere 29.

Negli 11 giorni di razzi su Gaza Gad Lerner ha osservato costernato in Italia «manifestazioni in cui viene bruciata la bandiera israeliana e anche tanti giovani immigrati di seconda generazione gridano in arabo “yahoud kalabna”, “gli ebrei sono i nostri cani”». Lo ha fatto invitando i democratici italiani a criticare l’estremismo israeliano «a voce alta» e farlo «da veri amici» perché «del nostro imbarazzato tacere stanno approfittando i fanatici che si promettono morte fra vicini di casa». E a promuovere manifestazioni «contro i guerrafondai in cui possano sfilare una accanto all’altra le bandiere d’Israele e della Palestina».

I crimini d’odio in salsa Zan

Ma negli stessi giorni in Italia si sfilava per il ddl Zan, si alzava la voce nella  piazza “intersezionale” (copy Claudio Mazzella, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli). Perché in Italia, come ha proclamato il promotore della legge Alessandro Zan, «i crimini d’odio sono particolarmente insidiosi e odiosi, colpiscono le persone per la loro soggettività, perché due persone dello stesso sesso si tengono per mano o si baciano», «L’Italia purtroppo ha la maglia nera in Europa». Sorvolando sulle ricerche del Pew Research, che ha collocato l’Italia tra i paesi del mondo aventi i maggiori tassi di accettazione dell’omosessualità, in Italia esistono emergenze di serie A e di serie B. E la sindrome del neofascismo e neonazismo, si sa, è buona solo sotto elezioni.

L’emergenza Partita del cuore

Col cessate il fuoco in Medio Oriente, Europa e Stati Uniti affrontano l’escalation di crimini d’odio a sfondo antisemita. In Italia si alza la voce perché Aurora Leone dei The Jackal è stata cacciata dalla Partita del cuore tra nazionale cantanti e campioni della ricerca perché donna. «Quella denunciata da Aurora Leone è l’ennesima vergogna che dimostra quanto sessismo, misoginia e machismo siano ancora perversamente radicati nella nostra società. Una discriminazione che ha colpito Aurora, ma che offende tutte e tutti noi. #ddlZan», ha twittato a furor di popolo Alessandro Zan. Seguito a ruota dal nuovo ideologo della sinistra: «Sconcertante che un evento benefico si trasformi nella sagra del machismo», ha scritto Fedez. Il paladino dell’antidiscriminazione che, a proposito di odio, canta cose come: «Israele dice la nostra terra promessa/ ma ancora non si è capito chi cazzo gliel’ha promessa/ ma loro c’hanno i soldi quindi cosa c’interessa/ sparate a quei 4 scemi con il turbante in testa».

Foto Ansa

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