Ogm. Forestali distruggono campo di Fidenato: «La legge regionale è illegittima»

Il corpo forestale è intervenuto per far applicare la direttiva regionale. Soddisfatta la Coldiretti, ma l'agricoltore non molla: «Non si può vietare questa coltivazione»

Ieri mattina a Mereto di Tomba (Udine) i forestali del Friuli-Venezia Giulia, in applicazione del decreto regionale, hanno distrutto cento metri quadrati di mais ogm seminato da Giorgio Fidenato. Fidenato (qui l’intervista a Tempi), aiutato da alcuni sostenitori, ha però impedito che venissero eliminate anche le piante che producono pannocchie ogm di un altro suo campo.
Raccontano le cronache che l’agricoltore, salito a bordo di un trattore, ha ribadito la sua posizione: «La legge regionale non è conforme alle direttive europee, pertanto è illegittima. Non vorrei che la Procura sprecasse altro tempo e soldi pubblici per fare un lavoro inutile. Non si può vietare questa coltivazione. Anziché reprimere questa sperimentazione unica a livello europeo, vengano a toccare con mano i risultati da cui emerge che non c’è nessun rischio».
Di parere opposto la Coldiretti che, per bocca del presidente Roberto Moncalvo, si è detta soddisfatta dell’intervento del Corpo forestale: «Le leggi vanno fatte rispettare, anche in considerazione del fatto che 8 italiani su dieci si oppongono al biotech. Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del made in Italy».

BLITZ DEI NO OGM. Come vi abbiamo già raccontato, Fidenato ha fatto della coltivazione ogm una vera e propria battaglia. Non solo nei confronti delle istituzioni, ma anche contro gli attivisti ambientalisti che – l’ultimo episodio è storia di due settimane fa – entrano abusivamente sulle sue proprietà per rovinargli il raccolto. «Sono convinti di avere la verità in mano – ci ha raccontato in occasione del blitz -, mentre noi saremmo quelli che stanno distruggendo la natura. Ma sono fondamentalisti, e con i fondamentalisti è difficile discutere: i paesi arabi hanno i jihadisti, noi abbiamo questi».
Nel marzo di quest’anno, una di queste incursioni rischiò di avere conseguenze assai gravi: «Hanno lanciato un lacrimogeno nell’abitazione di Silvano Dalla Libera, a pochi passi da un bimbo piccolo, lordando tutto il muro dell’abitazione. Queste “camicie nere” sono “armate” dalla Giunta e dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, che continua a emanare leggi in contrasto col diritto europeo».

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