Obama saluta Napolitano. Via all’incontro con Renzi

Il presidente Usa ha lasciato il Quirinale ed è appena giunto a Villa Madama per l'incontro con il premier. Oggi in un'intervista Obama ha sottolineato l'interesse Usa per il ruolo centrale dell'Italia nel Mediterraneo

È iniziato intorno alle 15 l’incontro tra Barack Obama e Matteo Renzi e durerà un’ora all’incirca: il colloquio tra il presidente Usa e quello italiano Giorgio Napolitano è durato 20 minuti, qualcuno in più del previsto. Dopo la conferenza stampa congiunta con il premier, il presidente Usa si godrà il Colosseo in una visita privatissima.

LA SECONDA VOLTA. Obama, che ha raggiunto il Quirinale subito dopo l’incontro con Papa Francesco, ha salutato con una lunga stretta di mano Napolitano, che incontra per la seconda volta in quest’occasione (la prima fu nel 2009). Il colloquio tra i due, un faccia a faccia privato, si è svolto nella studio della Vetrata mentre fuori attendevano la delegazione italiana guidata dal ministro degli Esteri Francesca Mogherini, e quella statunitense. Dopo il colloquio, Obama si è fermato al Quirinale per il pranzo con menù italiano a base di pesce.

«MEDITERRANEO AL CENTRO». Con un’intervista al Corriere della Sera, Obama ha spiegato parte delle motivazioni, quelle più politiche, dietro al suo viaggio in Italia: «Il nostro coinvolgimento nel Mediterraneo sta crescendo, non si sta restringendo. Così come cresce la nostra partnership con l’Italia e gli altri alleati» ha spiegato il presidente Usa, aggiungendo che «La situazione del mondo è migliore quando aumenta il numero dei Paesi che contribuiscono a garantire il mantenimento delle condizioni di pace e sicurezza a livello internazionale. Proprio per questo continuiamo a vedere come benvenuta la leadership dell’Italia nel Mediterraneo e oltre». Obama ha ricordato come appena un mese fa siano arrivata la prima di quattro unità navali statunitensi in Spagna, dove supporteranno il sistema di difesa missilistica Nato. Il presidente ha quindi elogiato la scelta di Renzi di andare in prima missione estera in Tunisia, perché a suo dire questo di Renzi è un «segno che vuole rafforzare la leadership che l’Italia già esercita nel Med, dal Libano alla Libia». E ha aggiunto: «L’Italia ha, poi, giocato un ruolo vitale nella campagna aerea lanciata tre anni fa per proteggere il popolo libico. E ora l’Italia e gli Stati Uniti stanno lavorando insieme per migliorare le capacità di difesa del governo centrale di questo Paese, per addestrare le sue forze di scurezza e per migliorare i servizi di base. Tutto questo riflette il ruolo essenziale che l’Italia svolge nel Mediterraneo. L’Italia non solo contribuisce a un rilevante numero di iniziative di peacekeeping, ma guida anche la forza internazionale in Libano. E il primo ministro Renzi, scegliendo la Tunisia per il suo primo viaggio all’estero, ha mandato un importante messaggio circa l’impegno del suo Paese nella regione».

Exit mobile version