La Corte di appello di Parigi ordina di fermare la messa a morte di Vincent Lambert

A sorpresa i giudici impongono l'immediata ripresa di alimentazione e idratazione per il 42enne tetraplegico. L'iter eutanasico era già iniziato

Poche ore dopo l’avvio della procedura che avrebbe dovuto portare alla morte per fame e per sete di Vincent Lambert, a sorpresa la Corte di appello di Parigi ha fermato tutto. Nella stessa serata di ieri, lunedì 20 maggio, a sedazione già avviata, i giudici infatti hanno imposto la ripresa di alimentazione e idratazione per il 42enne tetraplegico, accogliendo il ricorso presentato dai genitori dell’uomo come estremo tentativo di fermare una “congiura di morte” che sembrava ormai avere avuto la meglio su di lui.

La Corte, si legge nella decisione, «ordina allo Stato francese di adottare tutte le misure per far rispettare le misure provvisorie richieste dal Comitato internazionale sui diritti delle persone con disabilità il 3 maggio 2019 volte a mantenere l’alimentazione e l’idratazione». Negli ultimi atti della lunga battaglia medico-legale intorno al caso di Lambert, il Comitato delle Nazioni Unite citato dal tribunale parigino è stato l’unico a opporsi all’interruzione dei sostegni vitali, dopo che anche la Corte europea per i diritti dell’uomo (Cedu) aveva rigettato l’appello dei genitori. La stessa Cedu si è rifiutata di intervenire ancora ieri.

Il sito di Le Monde riporta le parole a caldo dell’avvocato Jean Paillot, legale di Lambert, dopo questo nuovo colpo di scena: «L’alimentazione e l’idratazione di Vincent devono essere ripresi senza indugio. Quindi è una vittoria straordinaria». Lambert, vale la pena di ricordarlo, non è in fin di vita, non è malato, né attaccato ad alcuna macchina. Non c’è nessuna spina da staccare. Dal giorno dell’incidente che lo ha reso disabile 11 anni fa, si trova ricoverato all’ospedale Chu Sébastopol di Reims in stato di minima coscienza, ma le sole cure che gli vengono somministrate sono alimentazione e idratazione.

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