La Bce taglia il costo del denaro allo 0,15 per cento. Nuovo minimo storico

Le misure di Francoforte per arginare la bassa inflazione: tagliati anche i prestiti delle banche al -10 per cento. Le borse reagiscono bene, Milano sale a + 2 per cento e lo spread cala

La Banca centrale europea, nel consiglio mensile di politica monetaria che si è svolto oggi, ha deciso un taglio dei tassi di riferimento. Il costro del denaro nei diciotto paesi Ue quindi passa da 0,25 per cento allo 0,15 per cento (un nuovo minimo storico). Questa mossa della Bce avrebbe l’obiettivo di contrastare la bassa inflazione e arginare la corsa del super-euro.

I TASSI SUI PRESTITI. Sforbiciata anche ai tassi sui prestiti marginali, da 0,40 per cento il tasso passa a 0,75 per cento. Il tasso sui depositi overnight (i depositi delle banche) da zero scende a -10 per cento, una cosa mai avvenuta prima. Francoforte ha rivisto comunque al ribasso le stime sulla crescita, portando quella del 2014 all’1 per cento (prima era all’1,2 per cento), per il 2015 all’1,7 per cento, per il 2016 all’1,8 per cento. Ma sono state tagliate anche le stime sull’inflazione, portate ora allo 0,7 per cento per il 2014, 1,1 per cento per il 2015, 1,4 per cento per l’anno successivo: tale stima ha giusticato i ribassi decisi oggi a Francoforte.

DRAGHI: «NON ABBIAMO FINITO». In conferenza stampa il presidente della Bce Mario Draghi ha dichiarato: «Abbiamo finito? No, non abbiamo ancora finito». Ha poi aggiunto che l’andamento europeo dell’ultimo trimestre conferma «la graduale ripresa in atto» dell’economia europea.

BENE LE BORSE. Poco dopo l’annuncio di Draghi, le borse hanno reagito positivamente, con Milano che è schizzata al +2 per cento (bene anche Parigi e Francoforte). Lo spread tra titoli di stato italiani, Btp, e Bund tedeschi è sceso sotto i 150 punti base. L’euro è sceso ai minimi da un mese a questa parte.

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