Cara Elly Schlein, dici di manifestare per i diritti ma marci contro la Costituzione

«Vieni a Milano, dove il Sindaco che ha trascritto atti di nascita di minori come figli di coppie omosessuali ha dimenticato che non è padrone dell’anagrafe e che non può fare ciò che vuole». Lettera di Matteo Forte alla segretaria del Pd

La segretaria del Pd, Elly Schlein (foto Ansa)

Cara Elly Schlein,

nel tuo venire a Milano a manifestare a favore dei cosiddetti diritti c’è una grande contraddizione. Occorre che il Pd e la sinistra che rappresenti decidano se essere forza politica a presidio della Costituzione antifascista e del principio di legalità, oppure essere forza sovversiva che pretende di imporre nuovi diritti e istituti giuridici bypassando il legislatore – l’unico legittimato a produrre norme attraverso il libero dibattito democratico. E non è questione di poco conto.

La Costituzione non dice che famiglia è “dove c’è amore”

Tu vieni a Milano, dove il sindaco che ha trascritto atti di nascita di minori come figli di coppie omosessuali ha contemporaneamente dimenticato che non è padrone dell’anagrafe e che non può fare ciò che vuole. Sala ha voluto dimenticare che è la Costituzione antifascista (sebbene riformata, ma pur sempre da una maggioranza di indubbia fede antifascista) a stabilire all’art. 117 che lo stato civile è materia esclusiva dello Stato.

Cara Elly, tu vieni a Milano a manifestare solidarietà a un primo cittadino che ha dimenticato proprio quel che è sancito dalla nostra Legge fondamentale scritta da chi fece la Resistenza, ovvero che famiglia non è “dove c’è amore”. Famiglia è quella «società naturale fondata sul matrimonio» (art. 29). Sei solidale con chi ha voluto dimenticare che, in virtù di quel riconoscimento, la sentenza della Corte costituzionale n. 138 del 2010 ha precisato che è insuperabile il “paradigma eterosessuale”, proprio quello su cui i padri costituenti (tutti rigorosamente antifascisti!) hanno riconosciuto degno di particolare tutela giuridica l’istituto matrimoniale rispetto ad altre pur legittime forme associative.

Cara Elly Schlein, così avalli l’incostituzionale maternità surrogata

Cara Elly, non si può essere forza costituzionale e repubblicana e allo stesso tempo negare con le proprie azioni quanto dal contenuto dell’art.29 discende, cioè la necessaria «tutela dei figli» (art. 30), che assicura «parità di trattamento anche a quelli nati fuori dal matrimonio», ma senza «nulla togliere al rilievo costituzionale attribuito alla famiglia legittima ed alla (potenziale) finalità procreativa del matrimonio che vale a differenziarlo dall’unione omosessuale» (sentenza n. 138/2010).

Con la tua leadership, cara Elly, il Pd non si fa certo ripetere due volte l’invito di Sala a farsi carico politicamente delle coppie omosessuali che non possono più iscrivere all’anagrafe come loro figli minori nati all’estero. Epperò la sinistra a difesa della “Costituzione più bella del mondo” fa finta di dimenticare che quelle trascrizioni avallano ciò che in Italia è reato secondo la legge 40 del 2004. Avallano cioè quella maternità surrogata che, sempre secondo i giudici della Corte costituzionale, «offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane», perché «la verità biologica della procreazione costituisce una componente essenziale dell’identità personale del minore, la quale concorre, insieme ad altre componenti, a definirne il contenuto» (sentenza n. 272 del 2017).

La tua sinistra, cara Elly, vuole essere una forza che non concepisce il diritto a tutela dei più deboli? Vuoi favorire invece l’idea che il diritto è l’esito di atti di forza compiuti da gruppi mediaticamente ed economicamente ben attrezzati, in grado di impiegare ingenti risorse nel circuito giudiziario per imporre ciò che non si riesce per via democratica?

Democrazia e stato di diritto vanno insieme

Una forza politica a presidio della Costituzione e del principio di legalità dovrebbe sapere che democrazia e stato di diritto vanno insieme e insieme cadono. Il tuo Pd, cara Elly, dovrebbe sapere che sindaci e amministratori locali non possono creare leggi. E che non basta sventolare ordinanze di un qualunque Tar per scardinare norme che non piacciono. Occorre raccogliere voti e cambiare le leggi nell’ambito dell’unico potere legittimato a farlo: quello legislativo. Tra l’altro esercitando il proprio mandato nei limiti e nelle forme previste dalla nostra Carta.

Non è sufficiente, cara Elly, dirsi solo antifascisti, perché la tentazione totalitaria è sempre dietro l’angolo. Quella tentazione secondo la quale oggi basterebbero le emozioni suscitate da campagne mediatiche ben orchestrate e da influencer prezzolati a colpi di click per rilevare i cambiamenti dei costumi all’interno della società e pretenderne conseguentemente di normativi.

Cara Elly, fate le campagne e le battaglie che volete e su quelle misuratevi elettoralmente. Una sola cosa ti chiedo: non minare il diritto, perché – come diceva Agostino – tolto quello non rimane più nulla che distingua uno Stato da una banda di ladroni.

Matteo Forte è consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia

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