È morto Mario Palmaro, «figlio della Chiesa»

È morto Mario Palmaro (Cesano Maderno, 5 giugno 1968– Monza, 9 marzo 2014), scrittore, giornalista, docente di bioetica. Si è spento ieri sera dopo una lunga malattia. Lascia la moglie e quattro figli piccoli. Aveva 45 anni. Cattolico, da sempre impegnato a difesa della vita, collaborava con diverse riviste e siti (Il Timone e la Nuova Bussola Quotidiana, tra gli altri) accompagnando spesso i suoi interventi con quelli dell’amico Alessandro Gnocchi.

PRO LIFE CONVINTO. È stato docente presso la facoltà di bioetica del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma e di Filosofia teoretica all’Università Europea di Roma, e convinto pro life con il Comitato Verità e Vita, da lui istituito il 28 febbraio 2004 a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 sulla fecondazione artificiale.

LA TELEFONATA DEL PAPA. Ultimamente, aveva fatto assai discutere un suo articolo apparso sul Foglio (“Questo Papa non ci piace“) in cui criticava aspramente papa Francesco. Lo stesso Pontefice gli aveva poi telefonato e di quella chiamata, Palmaro si era detto «stupito, meravigliato, soprattutto commosso». «Papa Francesco – aveva detto Palmaro a Libero, uno dei giornali con cui collaborava – mi ha detto di essermi molto vicino, essendo venuto a conoscenza delle mie condizioni di salute, della mia grave malattia, e io ho percepito con chiarezza questa sua empatia profonda, l’attenzione verso una persona in quanto tale, al di là di idee e opinioni, mentre vivo un periodo di prova e di sofferenza». Per questo «per me, cattolico, quella che stavo vivendo era una delle esperienze più belle della vita. Ma ho sentito il dovere di ricordare al Papa che io, insieme a Gnocchi, avevo espresso delle critiche precise al suo operato, mentre rinnovavo la mia totale fedeltà in quanto figlio della Chiesa. Il Papa quasi non mi ha lasciato finire la frase, dicendo che aveva compreso che quelle critiche erano state fatte con amore e come fosse importante, per lui, riceverle».

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